Gare d’appalto, penali solo per il ritardo nell’esecuzione della prestazione

Gare d’appalto, penali solo per il ritardo nell’esecuzione della prestazione

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L’Anac interveniente sugli interventi dell’ampliamento arrivi dell’aeroporto Capodichino di Napoli, stabilendo che in una gara d’appalto non può essere prevista una penale in caso di aumento del costo dell’opera rispetto al budget stimato

L’Autorità Nazionale Anticorruzione, l’Anac, si è recentemente pronunciata in merito agli affidamenti di progettazione dell’ampliamento ‘Arrivi’ dell’aeroporto di Napoli Capodichino.

Nello specifico, la Società di gestione dei servizi aeroporti campani Spa (GE.S.A.C. S.p.A.) aveva deciso di applicare una penale alla società aggiudicataria dell’appalto per “l’eventuale incremento dell’importo delle opere progettate” rispetto al budget previsto.

La società campana aveva previsto a carico dell’affidatario “l’applicazione di una penale pari all’uno per mille dell’importo del corrispettivo economico, previsto per la fase progettuale interessata per ogni incremento dell’uno per cento dell’importo delle opere progettate, fino al raggiungimento del 10% (dieci per cento) del corrispettivo complessivo del servizio”.

La decisione dell’Anac: la penale non si applica per l’incremento dei costi

L’Anac, sulla base di un ricorso della Fondazione architetti e ingegneri di Inarcassa, si è pronunciata sulla questione, attraverso la delibera n. 73 del 17 gennaio 2024.

Quest’ultima, ha stabilito “non conforme alla procedura di legge” la decisione della GE.S.A.C. S.p.A. di applicare una penale alla società aggiudicataria dell’appalto per “l’eventuale incremento dell’importo delle opere progettate” rispetto al budget previsto.

L’Anac quindi stabilisce che la penale imposta dalla Società di gestione dei servizi aeroporti campani Spa non è contemplata nell’ordinamento italiano, oltre a non essere coerente con la normativa degli appalti e civilistica.

L’Autorità ricorda che “la clausola penale disciplinata dall’articolo 1382 del Codice civile, prevede il pagamento di una somma di denaro di una determinata prestazione in caso di inadempimento o di ritardo nell’adempimento.

Quindi, in poche parole, la penale si applica solo per il ritardo dell’esecuzione dei lavori, o per la mancata consegna degli stessi.

Cosa dice il codice appalti

“Nell’ambito dei contatti pubblici, il Codice appalti dispone l’applicazione delle penali a carico dell’esecutore nel solo ed unico caso di ritardo nell’esecuzione delle prestazioni. La penale deve essere commisurata ai giorni di ritardo e proporzionata rispetto all’importo del contratto o alle prestazioni oggetto dello stesso. Viene calcolata in misura giornaliera compresa tra lo 0,3 per mille e l’1 per mille dell’ammontare netto contrattuale, da determinare in relazione all’entità delle conseguenze legate al ritardo, e non possono comunque superare, complessivamente, il 10 per cento di detto ammontare netto contrattuale”.

Gestione degli appalti, parte l’indagine Rup 2024

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ifel-Fondazione Anci, Sna, Itaca, in collaborazione con Anac, Consip e la Rete degli Osservatori regionali dei contratti pubblici, per cercare di migliorare la gestione degli appalti ed evidenziare tutte le criticità, propone l’indagine Rup 2024.

La ricerca viene condotta nell’ambito dell’Osservatorio Nazionale RUP, istituito all’interno del Piano Nazionale Formazione Appalti – PNRR Academy.

Per partecipare alla rilevazione si può rispondere dal 4 al 18 marzo 2024 al questionario anonimo on line.

I risultati della rilevazione, trattati in forma aggregata, confluiranno nella seconda edizione del rapporto di ricerca “Osservatorio RUP”.

Emiliano Ragoni