Istat pubblica il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile: il set "Sicurezza"

Istat pubblica il Rapporto sul Benessere equo e sostenibile: il set “Sicurezza”

Tramite l’analisi di un ampio set di indicatori statistici, integrata da approfondimenti tematici, il Report offre una lettura approfondita dei livelli, dei trend e delle disuguaglianze di benessere che si possono osservare nei 12 domini in cui si articola il framework Bes. Nell’edizione presentata il 17 aprile l’attenzione è posta sugli andamenti più recenti e sul confronto con il periodo pre-pandemico. 

Andamento

L’andamento recente degli indicatori Bes risulta piuttosto positivo: poco più della metà dei 129 indicatori per cui è possibile il confronto sono migliorati rispetto all’anno precedente, il 28,7% è su livelli peggiori e il 17,8% risulta stabile.

Si discostano dal quadro generale i domini Ambiente e Sicurezza, dove le dinamiche sono meno positive.

Solo 4 dei 16 indicatori di Ambiente migliorano nell’ultimo anno a fronte dei 7 che peggiorano, mentre peggiorano in aggiunta gli indicatori relativi al meteo clima.

Nel dominio Sicurezza migliorano soltanto 2 indicatori soggettivi: la percezione di sicurezza camminando da soli quando è buio e la presenza di elementi di degrado nella zona in cui si vive.

Invece sono in peggioramento tutti gli indicatori sui reati predatori e la percezione del rischio di criminalità nella zona in cui si vive.

Eccezioni positive sono rappresentate dai risultati dei domini Sicurezza, Salute e Ambiente, dove tutti i sette indicatori disponibili per il confronto rilevano per l’Italia livelli di benessere migliori della media dei paesi dell’UE.

Tra le differenze più rilevanti si segnalano: il tasso di omicidi che in Italia è ben al di sotto della media dei 27 Paesi (0,5 per 100mila abitanti nel 2021 rispetto a 0,8); la mortalità evitabile della popolazione italiana di 0-74 anni che è di oltre 10 punti più bassa del valore medio Ue27 (19,2 rispetto a 29,4 per 10mila); la speranza di vita alla nascita (82,8 anni in Italia contro 80,6 nell’Ue27 nel 2022).

Sicurezza

Nel 2023, la quota di persone di 14 anni e più che si dichiarano molto o abbastanza sicure quando camminano al buio da sole nella zona in cui vivono registra un miglioramento: cresce dell’1,4%, arrivando al 62,0%, valore migliore rispetto al periodo pre-pandemico (57,7% nel 2019).

Resta stabile al 6,8% la quota di popolazione che dichiara di aver visto nella zona in cui abita soggetti che si drogano o spacciano droga, prostitute in cerca di clienti o atti di vandalismo contro il bene pubblico.

Pure per questo indicatore il valore rimane migliore rispetto al periodo pre-pandemico (8,3% nel 2019).

La percezione del rischio di criminalità conferma la tendenza al peggioramento principiata nel 2022.

Nel 2023 si eleva la quota di famiglie le quali affermano che la zona in cui abitano è molto o abbastanza a rischio di criminalità, arrivando al 23,3% (+1,4% rispetto al 2022).

Nonostante tale crescita, il valore rimane migliore rispetto al periodo pre-pandemico (25,6% nel 2019).

Dal 2021, con l’allentamento delle misure restrittive e il ritorno alla normalità, i reati predatori hanno mostrato una lieve crescita, proseguita anche nel biennio 2022-2023.

Lo scorso anno il tasso di vittime di furti in abitazione si attesta all’8,3 per 1.000 famiglie (7,6 nel 2022) e quello delle vittime di borseggi a 5,1 persone ogni 1.000 abitanti (4,6 nel 2022).

Hanno subito rapine 1,1 persone ogni 1.000 abitanti, valore stabile rispetto all’1,0 nel 2022.

Nonostante tale crescita, nel 2023 il tasso delle vittime di furti in abitazione resta al di sotto dei valori pre-pandemia, mentre i borseggi e le rapine sono tornati sui valori del 2019.

Nel 2022, in Italia sono stati commessi 332 omicidi (0,56 ogni 100mila abitanti).

Il tasso di omicidi mostra un lieve aumento rispetto al 2021 (0,52 per 100mila abitanti).

Pur confermando l’andamento decrescente di lungo periodo, nel 2023 gli omicidi superano i valori del 2019 (0,53).

Nel 2022, le vittime di omicidio sono state 204 uomini e 128 donne (rispettivamente 0,71 e 0,42 omicidi per 100mila abitanti del medesimo sesso).

Tra il 2021 e il 2022 si registra una crescita del tasso di omicidi di uomini, che ritorna quasi sui livelli pre-pandemia (0,72 nel 2019).

Il tasso di omicidi delle donne, rimasto stabile nel biennio 2019-2020, prosegue nel 2022 la lieve crescita iniziata nel 2021, registrando valori più alti risetto al periodo pre-pandemico (0,38 nel 2019).

Nel 2022, l’84,9% degli omicidi femminili è stato commesso da una persona conosciuta: circa 5 donne su 10 sono state uccise dal partner attuale o dal precedente, il 34,1% da un familiare (inclusi i figli e i genitori) e il 2,4% da un’altra persona che la donna conosceva (amici, colleghi, e via dicendo).

La situazione è differente per gli uomini: nel 2022 solo il 28,1% è stato ucciso da una persona conosciuta, tra cui solo il 4,1% da un partner o ex partner, mentre il 71,9% risulta ucciso da uno sconosciuto o da un autore non identificato dalle Forze dell’ordine.

Mortalità per sinistri stradali

La mortalità per incidentalità stradale dei giovani di 15-34 anni si è attestata nel 2022 a 0,7 per 10mila abitanti, in crescita rispetto al 2021 (0,6 per 10mila abitanti), riporta l’indicatore esattamente al livello del 2019, dopo la riduzione osservata nel 2020-2021, imputabile però alla minore mobilità sul territorio dovuta alle restrizioni degli spostamenti disposta per contrastare la diffusione della pandemia da COVID-19.

Mobilità pubblica

Nel 2023 il 12,9% degli individui dai 14 anni anagrafici, ha impiegato in modo assiduo i servizi pubblici di mobilità (il 11,8% nel 2022 e superava il 15% nel 2019).

L’utenza più ampia risiede nelle regioni del Nord (14,7%), in particolare in Liguria col 23,2% di utenti assidui.

Sud e Isole si confermano le ripartizioni con una domanda di mobilità che fatica a riprendersi: Sicilia (7,2%) e Calabria (7,5%) sono le regioni con l’utenza più bassa, stazionaria o leggermente in calo rispetto al passato.

Stabile la quota di quanti si dichiarano soddisfatti dei servizi di mobilità (il 23,3%). In netto peggioramento rispetto al 2022 la performance del Centro (dal 21,0% al 18,3%) e delle Isole (dal 29,2% al 22,8%).

Laura Biarella