Efficientamento di edifici esistenti: in arrivo il conto termico 3.0

Efficientamento di edifici esistenti: in arrivo il conto termico 3.0

La riqualificazione energetica di vecchi immobili pubblici e privati passa attraverso contributi: arrivano nuove possibilità anche per CER.    

D.m. 28.12.2012. Prevede interventi incentivabili su edifici esistenti e relative parti o su singole unità immobiliari esistenti di qualsiasi categoria catastale.

Le norme riguardano anche i fabbricati rurali esistenti comprese le pertinenze

Obiettivo incrementare l’efficienza energetica del parco immobiliare costruito migliorandone le prestazioni e quindi riducendone l’impatto sull’ambiente e clima.

L’incentivo può essere assegnato esclusivamente a interventi che non accedono ad altri incentivi statali.

Solo per gli edifici pubblici ed uso pubblico gli incentivi sono cumulabili con gli incentivi in conto capitale nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale.

Si tratta di un contributo in denaro non di una detrazione fiscale, quindi di un incentivo diretto.

Soggetti ammessi.  Possono ricorrere agli incentivi amministrazioni pubbliche, soggetti privati, persone fisiche e condomini, soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario.

Tipologia degli interventi. Sono incentivabili interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e con sistemi ad alta efficienza, interventi di installazione di impianti termici, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti.

Rientrano anche l’installazione di collettori solari e la sostituzione di scaldacqua.

Domanda. Attraverso il portale internet del GSE è possibile presentare domanda secondo lo schema fornito dal Gestore.

Il soggetto che presenta la domanda deve conservare per tutta la durata dell’incentivo e per i successivi cinque anni all’erogazione dell’ultimo importo tutta la documentazione originale e le fatture attestanti le spese effettivamente sostenute con le ricevute dei bonifici bancari o postali del pagamenti.

Termine. La domanda è presentata entro sessanta giorni dalla data di effettuazione dell’intervento o di ultimazione dei lavori.

Entro i successivi sessanta giorni il GSE di regola conclude l’istruttoria.

GSE. Provvede all’assegnazione, erogazione e anche alla eventuale revoca degli incentivi compreso il recupero delle somme già erogate.

Effettua le verifiche e predispone la relazione annuale sul funzionamento del sistema incentivante.

D.m. 16.2.2016. Oggi possono accedere agli incentivi fra le PA anche le società cooperative sociali, gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le cooperative di abitanti iscritte nell’Albo nazionale cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi, le società a patrimonio interamente pubblico.

E’ stata snellita rispetto al d.m. 28.12.2012 la procedura di accesso per l’installazione di apparecchi di piccola taglia per generatori fino a 35 kW e per sistemi solari fino a 50 m2.

Previsti sempre per la PA nuovi interventi di efficienza energetica come la sostituzione di sistemi per l’illuminazione con sistemi più efficienti e l’introduzione di sistemi avanzati di controllo e gestione dell’illuminazione e della ventilazione.

Il conto termico finanzia per la PA fino al 65% delle spese sostenute di manutenzione sull’involucro e sugli impianti, si arriva fino al 65% anche per  l’adeguamento sismico, copre il 100% per la diagnosi energetica per stabilire gli interventi da eseguire ed è cumulabile con gli altri finanziamenti pubblici.

Il d.m. mette a disposizione 900 milioni di euro ogni anno di cui 700 per privati e imprese e 200 per le pubbliche amministrazioni.

Conto termico e incentivi regionali. Per i privati e imprese delle regioni Campania, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto è possibile cumulare il Conto termico con gli incentivi regionali arrivando ad una percentuale di rimborso del 100% per i privati e del 65% per le imprese.

Conto termico 3.0. Il MASE ha proposto un aggiornamento del Conto termico con uno schema di d.m. aprendo la possibilità di contributi anche a comunità energetiche rinnovabili (CER), all’autoconsumo  e agli enti del terzo settore.

Tra gli interventi incentivabili anche l’installazione di impianti fotovoltaici e la realizzazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

La partita della consultazione rimane aperta sino al 10 maggio 2024.

Marta Serpolla