Digitalizzazione degli appalti in Italia: un primo bilancio

Digitalizzazione degli appalti in Italia: un primo bilancio

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L’Anac traccia un bilancio a quattro mesi dall’entrata in vigore della digitalizzazione degli appalti in Italia, periodo dove sono state avviate oltre un milione e seicentocinquantamila procedure di affidamento di contratti pubblici

Come sappiamo dal 1° Gennaio 2024 è entrato in vigore il nuovo Codice dei contratti pubblici che prevede la digitalizzazione degli appalti pubblici.

Siamo al cospetto di uno degli obiettivi più rilevanti del Pnrr, che rappresenta una trasformazione epocale dell’Italia, che si presume abbia un impatto diretto su cittadini, amministrazioni e imprese.

Un primo bilancio a quattro mesi di distanza

A quattro mesi di distanza dall’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici, come va la digitalizzazione degli appalti in Italia?

A tracciare un primo bilancio ci pensa l’Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione, che all’interno di una nota pubblicata sul suo sito, dichiara che in quattro mesi sono state avviate attraverso la piattaforma digitale oltre un milione e seicentocinquantamila procedure di affidamento di contratti pubblici per un valore di oltre 100 miliardi di euro.

Nello specifico, sono 4.353 le stazioni appaltanti qualificate al 1° maggio 2024, di cui 545 sono centrali di committenza, corrispondenti a enti strutturati che gestiscono gare d’appalto per amministrazioni più piccole, o non qualificate.

Secondo i numeri riportati dall’Anac, al primo maggio, le amministrazioni convenzionate a centrali di committenza sono 8.630.

Tra le stazioni appaltanti qualificate, 675 raggiungono il livello massimo di punteggio, quindi, possono disporre gare per servizi e forniture senza limiti di importo.

Sono invece sessanta le piattaforme digitali certificate, interoperabili con la Piattaforma dei contratti pubblici di Anac.

Alcune indicazioni operative e gli strumenti dell’Anac

L’Anac, per migliorare il processo di digitalizzazione, mette a disposizione la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici, attraverso la quale è possibile reperire le informazioni necessarie allo svolgimento delle fasi dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici.

Nello specifico, l’autorità mette a disposizione i seguenti strumenti (accessibili mediante Spid o Cie):

  • Piattaforma contratti pubblici (PCP): nuova piattaforma che abilita la digitalizzazione del ciclo di vita dei Contratti Pubblici Codice dei Contratti Pubblici (Decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36). È costituita da una serie di servizi accessibili esclusivamente in interoperabilità dalle Piattaforme Digitali di Approvvigionamento (PDA);
  • Piattaforma per la pubblicità legale degli atti. Parte integrante della Banca Dati Anac, garantirà la pubblicità legale degli atti, anche mediante trasmissione dei dati all’Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, per bandi e avvisi di appalti di importo pari o superiore alle soglie di rilevanza europea. La Banca dati Anac prenderà in carico ogni giorno le richieste di pubblicazione trasmesse attraverso le piattaforme digitali da parte delle stazioni appaltanti, trasmettendole all’Ufficio europeo;
  • Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE). Permette rispettivamente alle Stazioni Appaltanti e agli Enti aggiudicatori l’acquisizione dei documenti a comprova del possesso dei requisiti di carattere generale, tecnico-organizzativo ed economico-finanziario per l’affidamento dei contratti pubblici e agli Operatori Economici di inserire a sistema i documenti la cui produzione è a proprio carico. L’Operatore Economico accedendo al fascicolo ha possibilità di creare un repository dove collezionare documenti utili in sede di partecipazione alle procedure per l’affidamento di contratti pubblici.

Focus sugli strumenti più importanti

Piattaforma per la pubblicità legale: a cosa serve

Uno strumento di sicura utilità per amministrazioni locali, stazioni appaltanti e imprese è la piattaforma per la pubblicità legale degli atti, attiva dal gennaio 2024.

Si tratta di uno strumento digitale che garantisce massima pubblicità ai bandi di gara su un unico portale digitale, facilmente consultabile da tutti, in maniera unificata, e collegata a livello europeo con l’Ufficio delle Pubblicazioni della Ue.

Il fascicolo virtuale dell’operatore economico

Oltre alla Piattaforma per la pubblicità legale, un altro strumento utile messo a disposizione dall’Anac è il Fascicolo virtuale dell’operatore economico, che fornisce l’accesso ai documenti che comprovano il possesso dei requisiti per l’affidamento dei contratti pubblici.

In questo modo le imprese possono inserire a sistema una sola volta i documenti che devono produrre per la gara, mentre le stazioni appaltanti possono accedere con facilità ai dati degli enti certificanti che comprovano il possesso dei requisiti da parte degli operatori economici.

Emiliano Ragoni