Come guidano i giovani europei? Il rapporto ERSO punta il dito sulla sicurezza

Come guidano i giovani europei? Il rapporto ERSO punta il dito sulla sicurezza

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Il nuovo rapporto ERSO dell’Unione Europea si concentra sulla sicurezza dei conducenti di età compresa tra i 16 e i 24 anni. Per migliorare la situazione sono necessarie diverse azioni congiunte atte a potenziare la formazione e a rivedere il sistema di rilascio della patente di guida

L’Osservatorio europeo della sicurezza stradale (ERSO) della Commissione europea è uno strumento molto utile poiché fornisce dati affidabili e comparabili sugli incidenti stradali, oltre ad analisi approfondite e informazioni sulle tendenze, le pratiche e le politiche in materia di sicurezza stradale nell’Ue.

L’ultimo realizzato riguarda in modo specifico i giovani neopatentati, concentrandosi sulla sicurezza dei conducenti di età compresa tra i 16 e i 24 anni.

Il rapporto ERSO si focalizza sui giovani

Il rapport illustra il processo attraverso il quale i neopatentati ottengono la patente ed esamina il loro atteggiamento nei confronti dei rischi per la sicurezza stradale.

Inoltre, il rapporto propone varie strategie per migliorare la sicurezza, tra cui la formazione dei conducenti, modifiche legislative e progressi nella tecnologia dei veicoli.

Di particolare rilievo sono le raccomandazioni relative all’efficacia dei metodi di formazione e di verifica delle competenze avanzate nell’ambito dei sistemi di rilascio delle patenti, come le valutazioni della percezione dei pericoli e della consapevolezza dei rischi.

I problemi dei giovani neopatentati

Secondo il rapporto i giovani neopatentati (16-24 anni) incorrono più frequentemente in incidenti perché sono distratti.

La distrazione è dovuta alla giovane età, allo stile di vita, alla mancanza di esperienza e alla scarsa percezione del pericolo e della consapevolezza del rischio.

Secondo il report, giovani maschi, anche a causa dell’impiego di alcol e sostanze stupefacenti, hanno un rischio più elevato di incorrere in incidenti gravi rispetto alle giovani femmine.

Inoltre, anche l’impiego dello smartphone e una certa sovrastima delle proprie capacità di guida incidono.

Secondo le evidenze scientifiche, il cervello dei giovani non è completamente sviluppato fino a circa 25 anni, influenzando quindi il controllo degli impulsi e la capacità di valutare i rischi.

Il sistema per ottenere la patente deve essere rivisto?

Il report ERSO evidenzia che il processo per ottenere la patente di guida varia tra i paesi dell’UE, ma generalmente include un’età per iniziare a guidare una vettura, che varia tra i 16 e i 18 anni, un esame di guida che è teorico e pratico, la patente provvisoria (in molti paesi, i giovani iniziano con una patente provvisoria che prevede restrizioni come un limite inferiore di alcolemia e un sistema di punti più rigoroso) e il periodo di apprendistato, con i neopatentati che devono guidare con un accompagnatore esperto prima di ottenere la patente definitiva.

Secondo il rapporto il rischio di incidenti è massimo subito dopo che i giovani hanno ottenuto la patente e diminuisce rapidamente nei primi mesi di guida indipendente.

Tuttavia, sono necessari anni perché il rischio diminuisca a un livello stabile.

Quali sono gli incidenti più frequenti?

– Incidenti notturni durante i fine settimana

– Incidenti su strade rurali: più comuni tra i giovani guidatori;

– Incidenti con un solo veicolo

– Incidenti di tamponamento: urto con il veicolo davanti;

– Incidenti per il rispetto della precedenza a un incrocio

Quali soluzioni per aumentare la sicurezza tra i giovani?

Non esiste una soluzione univoca per risolvere il problema della sicurezza stradale nei giovani conducenti.

Una combinazione di formazione potenziata, tecnologie avanzate (gli Adas) e leggi più rigorose, possono contribuire significativamente a ridurre il rischio di incidenti per i giovani neopatentati.

Nello specifico, per la patente di guida una soluzione potrebbe essere quella di prevedere quella graduata (GDL).

Quest’ultima include una fase di apprendimento accompagnata dagli adulti e una fase intermedia con restrizioni come non guidare di notte e con passeggeri coetanei.

Poi chiaramente c’è la necessità di un potenziamento della formazione, necessario per una migliore gestione di tutte quelle situazioni di pericolo, o comunque quando il manto stradale è scivoloso.

Emiliano Ragoni