Il futuro del trasporto pubblico passa dalla condivisione e dall'inclusione

Il futuro del trasporto pubblico passa dalla condivisione e dall’inclusione

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Il gruppo di esperti della mobilità urbana traccia le pratiche ottimali per integrare il trasporto pubblico con soluzioni di mobilità condivisa sia nelle aree urbane che in quelle rurali/periferiche. Questo approccio integrativo riduce la dipendenza dalle auto private, diminuisce le emissioni di gas serra, e migliora la qualità della vita nelle aree urbane e rurali.

Come cambino i trasporti urbani?

Negli ultimi anni abbiamo assistito a grossi cambiamenti, con il progressivo spostamento dalle aree rurali a quelle urbane.

Il Gruppo di esperti sulla mobilità urbana (EGUM) della Commissione Europea ha realizzato un resoconto di come è cambiata la mobilità, proponendo delle raccomandazioni sull’integrazione del trasporto pubblico con la mobilità condivisa e sull’utilizzo del Fondo sociale per il sostegno del trasporto pubblico.

Le raccomandazioni dell’Egum

Il numero di spostamenti dalle aree suburbane e rurali verso i centri metropolitani continua ad aumentare a causa dei cambiamenti demografici e dell’espansione urbana.

Secondo l’EGUM la mobilità condivisa ha un grosso potenziale per gli spostamenti quotidiani.

Tuttavia, prima deve essere combinata con il trasporto pubblico per offrire un’alternativa efficace all’auto privata.

Le raccomandazioni del gruppo di esperti, contenute all’interno del paper “The optimal ways of complementing public transport with shared mobility solutions both in urban and rural/peri-urban areas, taking into account best practice examples from cities, regions, and Member States”, riguardano le infrastrutture, la sicurezza e la ridistribuzione degli spazi pubblici, l’integrazione digitale dei dati sui trasporti e la multimodalità.

Gli strumenti per la transizione del trasporto

Sono diversi gli strumenti presi in considerazione dall’Egum.

Su tutti, possiamo citare il Fondo sociale per il clima (SCF), creato per consentire agli Stati membri di sostenere i gruppi interessati dalla transizione verde.

EGUM, inoltre, indica misure e iniziative in atto in tutta Europa incentrate sul trasporto pubblico e sui servizi di mobilità condivisa che potrebbero essere attuati.

Si va dalle tariffe agevolate, ai prestiti per le biciclette, ai sussidi in cambio della rottamazione delle auto, all’estensione dei percorsi degli autobus.

Le politiche dovrebbero incoraggiare l’integrazione tra diversi mezzi di trasporto, sia pubblici che privati.

Questo include il trasporto pubblico, biciclette condivise, car-sharing, e altri mezzi di mobilità condivisa.

Il tutto però deve essere fatto nel contesto della sostenibilità finanziaria a lungo termine.

Redistribuzione dello Spazio Pubblico e creazione di hub

 Secondo l’articolo dell’EGUM lo spazio urbano dovrebbe essere riprogettato per favorire i mezzi di trasporto condivisi e quelli attivi come biciclette e scooter.

Questo può comportare la creazione di corsie dedicate e stazioni di ricarica.

È quindi necessario adattare le infrastrutture già esistenti per supportare la mobilità condivisa, inclusi parcheggi dedicati e punti di interscambio.

Le città e le regioni dovrebbero integrare i servizi di mobilità condivisa nei loro piani di sviluppo urbano, creando hub di trasporto multimodale che facilitino il passaggio tra diversi mezzi di trasporto.

La creazione di piattaforme digitali che combinino varie opzioni di trasporto può migliorare l’accessibilità e l’efficienza dei servizi di mobilità condivisa.

Le prossime raccomandazioni dell’Egum

Le prossime raccomandazioni, rese disponibili nei prossimi mesi, riguarderanno i finanziamenti, la sostenibilità a lungo termine, le norme di accesso dei veicoli urbani, la pianificazione, il monitoraggio, l’attuazione della mobilità urbana sostenibile, la logistica urbana, la mobilità attiva, la sicurezza degli utenti vulnerabili della strada, il futuro della mobilità urbana e lo spazio urbano inclusivo e sostenibile.

Emiliano Ragoni