Consistenza del personale e spesa sostenuta dalla P.A.: occhio ai numeri, ma serve?

Consistenza del personale e spesa sostenuta dalla P.A.: occhio ai numeri, ma serve?

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Conto annuale 2023, al via il censimento del personale e della spesa sostenuta dalle Amministrazioni pubbliche. Questo al fine di assistere il decisore politico nelle proprie decisioni, anche in tema di contratti.

Il documento e il suo ruolo, rispetto a personale PA e spesa relativa

Il Conto Annuale è una vera e propria rilevazione censuaria.

La stessa viene realizzata con finalità di controllo del costo del lavoro pubblico, quindi con l’acquisizione di informazioni relative alla spesa per il personale.

Ancora, tale documento è  anche il mezzo attraverso cui si giunge a ottenere informazioni necessarie per la quantificazione degli oneri per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego.

In particolare, sulla base dei dati raccolti, saranno rilevate una serie di variabili utili allo scopo contrattuale:

  • consistenza e struttura del personale in servizio;
  • consistenza del lavoro part-time e del lavoro flessibile;
  • assenze retribuite e non retribuite;
  • turn-over e mobilità;
  • età anagrafica e anzianità di servizio;
  • titoli di studio;
  • distribuzione geografica;
  • costo del lavoro;
  • consistenza e utilizzo dei fondi per la contrattazione integrativa.

Le informazioni rilevate sono quindi la base informativa utile alle determinazioni della politica nazionale in materia di personale pubblico.

Gli Enti coinvolti saranno la Corte dei Conti, i Ministeri delle Finanze e dell’Interno, quindi il Dipartimento della Funzione Pubblica.

I dati saranno poi resi pubblici al link: https://www.contoannuale.mef.gov.it/.

Rilevazione ancora utile?

Il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato cura dal 1993, quale obbligo istituzionale, la rilevazione del “Conto annuale”.

A tale scopo, con circolare n. 32 del 03.07.2024, sono state dettate le modalità di redazione del relativo questionario che, ovviamente, sarà accessibile tramite interfaccia web, con accesso utente mediante identità digitale.

Il documento oggi appare come una rilevazione censuaria che rischia di essere slegata dal contesto, siffattamente ampio, della pubblica amministrazione che cambia, o che dovrebbe cambiare.

Infatti, è interessante considerare come lo stesso, che dovrà essere redatto entro settembre 2024, s’inserisce in un “macro ambiente” dove coesistono, allo stato:

  • incognite sulla riforma costituzionale, facendo riferimento all’avvio di un federalismo su base regionale che implicherà un nuovo rimaneggiamento di funzioni e compiti, dalle Amministrazioni centrali agli Enti locali;
  • a 10 anni dalla riforma Del Rio, ancora oggi – con PNRR attivo – “il lettore inconsapevole” (ndr.) non ha idea di quali siano le reali competenze devolute alle Province, oppure quali possano essere gli ambiti di impiego di queste particolari articolazioni territoriali;
  • nel contempo, circa il personale, con un occhio sugli enti locali, bisogna anche ricordare quanto rilevato dal Congresso dei poteri locali (del Consiglio d’Europa), che ha invitato l’Italia a riconsiderare l’importanza giuridica della Carta Europea dell’autonomia locale e a rivedere le consistenze organiche degli enti e le risorse economiche devolute;
  • nel contesto appena delineato si vanno anche ad assommare le varie stabilizzazioni,  intervenute per effetto di giudicato amministrativo o nuove linee interpretative (per le quali realmente occorre un censimento);
  • a fronte dei pensionamenti, sovente gli enti locali ricorrono ad assunzioni con formula part-time. Stante delle deroghe a spot avutisi negli anni, da un lato rimangono nel perimetro del patto di stabilità ma le disfunzioni organizzative sono palesi.

Rimanendo nell’ambito degli Enti locali, un pensiero è da spendere in favore dei Corpi di Polizia Locale.

In particolare nei centri urbani medio-grandi, non sono riscontrabili particolari differenze rispetto alle funzioni disimpegnate dai colleghi delle forze di polizia nazionali.

A riprova di quanto sopra, basti guardare la necessità di avere e utilizzare dotazioni less than letal come il taser, proprio in funzione dell’attività operativa delle varie città, stante gli operatori l’avere un contratto da impiegato.

A tal proposito, è giustappunto dell’11 luglio 2024, l’ennesima conferenza unificata su quest’ultima particolare forma contrattuale.

Quindi, questo censimento, ha una sua utilità oggi?

Silvestro Marascio