Gerace, dove l’innovazione è di casa

Gerace, dove l’innovazione è di casa

Spesso il Meridione d’Italia, sulla base anche di inveterati stereotipi, viene rappresentato come il simbolo dell’arretratezza, come il prototipo dell’immutabilità, come un esempio da non seguire, specie nell’ambito amministrativo. Si tratta, in taluni casi, di amare verità ma, per fortuna, esistono tante, positive eccezioni, come nel caso di Gerace, in Calabria, una delle perle del Parco nazionale dell’Aspromonte.

Gerace, il borgo amato da Edward Lear

Abbarbicato su un costone roccioso da cui si scruta l’azzurrità dello Ionio, Gerace, in provincia di Reggio Calabria, è uno dei tanti borghi italiani in cui storia, natura, arte e folklore si abbracciano per regalare al visitatore meraviglia.

Non a caso lo scrittore inglese Edward Lear, uno dei più fulgidi rappresentanti del nonsense letterario, dopo essere arrivato nel 1847 a Gerace, ennesima tappa del suo tour italiano che lo aveva portato già a visitare la campagna romana, l’Abruzzo e il Molise, definì il paese reggino come un luogo dove ogni roccia, santuario o palazzo «sembravano essere sistemati e colorati apposta dagli artisti.»

L’esigenza di promuovere Gerace

Una bellezza reale e letteraria, un’eredità importante ma non pienamente conosciuta, non adeguatamente valorizzata.

Proprio l’esigenza di promuovere il più possibile il paese dello sparviero d’oro (l’animale che campeggia nello stemma comunale) e che di recente ha ricevuto l’ambita bandiera arancione da parte del Touring Club, ha convinto gli amministratori a ricorrere all’aiuto della tecnologia, ricorrendo, senza timore, alle innumerevoli possibilità offerte dall’innovazione.

Da qualche tempo a questa parte, infatti, Gerace è divenuto a tutti gli effetti un “Borgo Smart”, un titolo pienamente meritato e ottenuto al termine di un progetto diviso in quattro interventi e finanziato con soldi pubblici e con i fondi del PNRR, somme che hanno letteralmente mutato il volto dello storico paese della locride.

Grazie al nuovo volto tecnologico di Gerace il visitatore viene totalmente proiettato in un viaggio che è virtuale prima e reale dopo, un percorso che non è solamente storico ma anche architettonico, paesaggistico, folkloristico, gastronomico.

Alla base di “Gerace Borgo Smart” vi è stata, fin dall’inizio, la ferma volontà di far conoscere Gerace, un luogo dalla storia plurisecolare, noto, non a caso, anche con appellativi quali “la piccola Firenze del Sud” la “Gerusalemme dello Jonio” o la “Città delle cento chiese” per via dei diversi e bellissimi luoghi di culto presenti sul territorio.

Un patrimonio unico ma perlopiù nascosto ai più ed è qui che è corsa in aiuto la tecnologia, perché “Gerace Borgo Smart” nasce proprio dall’esigenza di rendere più attrattivo un borgo bellissimo, con un potenziale enorme ma che rimaneva, attraverso i normali canali comunicativi, in parte inespresso.

Explore Gerace, la digitalizzazione di un paese

Il ricorso alla tecnologia, infatti, ha in un sol colpo, reso il borgo calabrese un luogo virtualmente noto, attraverso la digitalizzazione dei suoi monumenti, l’accessibilità tecnologica, porte virtuali spalancate su un borgo tutto da scoprire.

Il visitatore che giunge a Gerace è il protagonista assoluto di una serie di esperienze di cui la più affascinante, indubbiamente, è quella vissuta attraverso un visore, fornito all’inizio della visita dal Comune stesso, che proietta il turista che lo indossa in un ambiente immersivo VR, scortato in questa seducente visita da una guida d’eccezione: il principe Ruggero il Normanno.

Francese di nascita, geracese d’adozione, Ruggero il Normanno che rivive attraverso un suggestivo avatar 3D, conduce il visitatore alla scoperta del borgo, un virtuale Virgilio che svela un luogo che è un florilegio di bellezza.

L’esperienza tecnologia per le antiche vie di Gerace, prosegue attraverso una serie di approfondimenti in realtà aumentata, tutti fruibili attraverso alcuni QR code, opportunamente distribuiti per il borgo e facilmente attivabili con lo smartphone personale.

Oltre al visore e ai QR code si aggiungono anche i contenuti del Totem touch e dei video mapping interattivi.

Un’esperienza virtuale e reale allo stesso tempo, un progetto vincente, nato dalla collaborazione tra pubblico e privato che dimostra come la Calabria non sia solo mare, sole, spiagge ma anche cultura, storia, architettura, tradizioni e, naturalmente, gastronomia.

Maurizio Carvigno