Anac e Agcm uniti contro la corruzione: firmato nuovo Protocollo d’Intesa

Anac e Agcm uniti contro la corruzione: firmato nuovo Protocollo d’Intesa

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Promuove la collaborazione tra le due autorità per prevenire la corruzione e tutelare la concorrenza nei contratti pubblici. È previsto lo scambio di informazioni, la gestione congiunta delle segnalazioni di whistleblowi  e l’uso condiviso di tecnologie digitali.

Lo scorso fine mese di luglio l’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione), nella persona del Presidente Giuseppe Busìa, e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), con la rappresentanza del presidente Roberto Rustichelli hanno firmato un protocollo d’intesa con il preciso obiettivo di incrementare l’efficienza delle misure di prevenzione e contrasto della corruzione nella Pubblica Amministrazione.

Nuovo accordo per norme anticorruzione

L’accordo congiunto Anac-Antistrust non è inedito perché va a rinnovare e integrare il protocollo del 2014.

Cosa cambia rispetto al precedente accordo?

Col nuovo Protocollo, l’Antitrust segnalerà ad Anac eventuali anomalie relative al mancato rispetto delle regole e delle procedure di gara tra imprese per la partecipazione ad appalti pubblici.

LAnac segnalerà ad Agcm, presunti fenomeni collusivi emersi nel corso dello svolgimento della propria attività o in seguito a specifiche segnalazioni ricevute da imprese o stazioni appaltanti.

Più trasparenza

In che modo Anac e Agcm collaboreranno?

Il nuovo protocollo d’intesa prevede un mutuo scambio di informazioni in materia di contratti e di servizi pubblici.

Lo scopo è quello di incrementare il numero di segnalazioni circa possibili fenomeni di collusione tra imprese, anche attraverso delle visite ispettive congiunto volte all’individuazione di eventuali criticità concorrenziali nel settore degli appalti pubblici.

Le informazioni tra le due autorità verranno effettuate attraverso la Piattaforma nazionale dati.

Rating di legalità

Le due autorità collaboreranno nell’applicazione del Regolamento sul rating di legalità delle imprese adottato con delibera dell’Agcm del 14 novembre 2012.

Quest’ultimo è uno strumento, attivo dall’inizio del 2013, realizzato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) che premia quelle aziende che rispettano la legge, che sono trasparenti e che operano secondo sani principi etici.

Il rating di legalità è un indicatore sintetico del rispetto di standard di legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta.

Possono richiedere l’attribuzione del rating le imprese (sia in forma individuale che societaria) che soddisfano cumulativamente i seguenti requisiti:

  • sede operativa in Italia;
  • fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso nell’anno precedente a quello della domanda;
  • iscrizione nel registro delle imprese da almeno due anni alla data della domanda;
  • rispetto degli altri requisiti sostanziali richiesti dal Regolamento.

Segnalazioni whistleblowing

Le due autorità gestiranno anche le segnalazioni di whistleblowing, ossia denunce relative ad attività illecite o fraudolente rilevate.

Nello specifico, AGCM invierà ad ANAC le segnalazioni ricevute attraverso la propria piattaforma di whistleblowing, e viceversa, garantendo la riservatezza delle informazioni e la tempestività degli esiti delle valutazioni.

Infine, si prevede una collaborazione nella digitalizzazione e dematerializzazione dei processi, attraverso l’uso di open data e analytics.

Tutti i dettagli operativi saranno concordati successivamente mediante specifici atti aggiuntivi che andranno a integrare il protocollo.

Emiliano Ragoni