Piantedosi, TASER alla Polizia Locale

Piantedosi, TASER alla Polizia Locale

Il Ministro dell’Interno Piantedosi, a Bolzano, ha ribadito la volontà del Governo di estendere l’uso del TASER ai corpi di Polizia Locale, laddove richiesto.

Il Ministro dell’Interno aveva già affrontato la tematica l’estate scorsa, nel “Forum in masseria” a Manduria, in provincia di Taranto, con le medesime argomentazioni a sostegno.

A Bolzano Piantedosi ha sottolineato, in risposta a un cronista, che la finalità del TASER è quella di ridurre il rischio di lesioni e letalità, come incoraggiano le statistiche, e ha sottolineato che “spesso basta la sola esposizione del taser per far desistere“.

In effetti, un malintenzionato, ben sapendo che la pistola ha dei limiti d’utilizzo molto rigidi che il TASER non presenta (sebbene anche l’utilizzo di quest’arma sia disciplinato), potrebbe guardarsi bene dal mettere in atto certi comportamenti; quindi, paradossalmente, quest’arma, meno offensiva delle armi da fuoco, risulterebbe avere un maggior effetto di deterrenza e di prevenzione di reati e comportamenti aggressivi.

La questione sull’utilizzo del TASER da parte delle forze dell’ordine sta guadagnando sempre più attenzione, in considerazione dei quotidiani fatti di cronaca che vedono attacchi agli agenti di polizia, da una parte, e malaugurate reazioni esiziali nei confronti degli aggressori, dall’altra: situazioni di emergenza che con la pistola a impulsi elettrici si affronterebbero con minori rischi per tutti.

La maggioranza dei cittadini italiani sembrerebbe favorevole: il 77%, secondo una survey realizzata da Noto per Axon Italia considera il TASER uno strumento di deterrenza efficace e non pericoloso.

Il sostegno dei cittadini indicherebbe un atteggiamento positivo nei confronti della tecnologia, in cambio di una maggiore sicurezza, e una richiesta crescente di maggiore fermezza nelle situazioni critiche, soprattutto nei contesti urbani attuali, oggetto di dibattiti sempre più accesi.

Angela Iacovetti