Dalla carta allo smartphone, l’Italia lancia il portafoglio digitale

Dalla carta allo smartphone, l’Italia lancia il portafoglio digitale

Dal prossimo 5 Dicembre potremo disporre dell’IT Wallet o portafoglio digitale. In esso potremo conservare, in formato digitale, i nostri principali documenti. Attualmente l’innovazione è limitata a patente di guida, tessera sanitaria e Carta europea della disabilità, ma dal 2025 il portafoglio sarà ulteriormente ampliato per includere anche l’ISEE, il fascicolo sanitario e gli strumenti di pagamento, così da rendere il wallet sempre più utile e versatile.

Come attivarlo

Per fruire di tale strumento, i cittadini dovranno scaricare l’App IO e accedere con le credenziali SPID o CIE.

Una volta effettuato l’accesso, si potranno caricare sull’applicazione i documenti digitali, che avranno la stessa validità legale delle versioni cartacee e potranno essere esibiti, all’occorrenza, alle autorità competenti o per ottenere dei servizi.

Le radici giuridiche

L’innovazione trova le sue radici giuridiche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che in parte è dedicato alla transizione digitale, e nel Decreto Semplificazione ed Innovazione Digitale (D.L. n. 76/2020, convertito in legge n. 120/2020).

Fine del primo è la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, l’efficienza dei servizi pubblici e la promozione dell’innovazione tecnologica, mentre il secondo stabilisce le basi normative per accelerare l’informatizzazione dei servizi pubblici e semplificare i rapporti tra cittadini e P.A. mediante l’adozione di tecnologie innovative e la promozione della cultura digitale.

Sul piano internazionale, il nuovo corso trae origine dai regolamenti e dalle direttive U.E., che costituiscono l’Agenda Digitale Europea, adottata dagli organi unionari per migliorare l’accesso a Internet, promuovere l’alfabetizzazione digitale e garantire la sicurezza online.

Una gestione più semplice

Indubbiamente, i vantaggi della nuova applicazione non sono di scarso conto.

Innanzitutto, la gestione dei documenti sarà più semplice, veloce e, dal momento che potremo non portare con noi i formati cartacei, avremo meno ingombro fisico nelle nostre tasche e nelle nostre borse: uno smartphone racchiuderà quello che ci occorre e avremo accesso ai nostri documenti in qualsiasi momento della giornata, con la garanzia di informazioni sempre accurate e attuali, per via dell’aggiornamento degli atti in tempo reale.

L’IT Wallet, inoltre, faciliterà l’accesso ai servizi anche per le persone con disabilità, grazie alla possibilità di integrare la Disability Card.

Il tutto gratuitamente, poiché l’incipiente portafoglio digitale non prevede costi.

Sicurezza e Privacy, la priorità

Con l’introduzione del portafoglio digitale il pensiero corre subito alla privacy: i nostri dati personali potrebbero essere carpiti ed utilizzati da hacker, per scopi non certo commendevoli.

Tuttavia, sempre tenendo presente che il rischio zero non esiste, occorre sottolineare che l’accesso avviene tramite SPID o CIE, sistemi che utilizzano mezzi di autenticazione avanzata per garantire la sicurezza dei dati; ulteriori misure rigorose, come la crittografia end to end (che rende difficile agli hacker l’accesso alle informazioni senza la chiave di decrittazione) e l’autenticazione a due fattori, proteggeranno i documenti da accessi non autorizzati; le tecnologie biometriche, poi, scongiureranno furti d’identità.

Ai fini della sicurezza sarà molto utile la collaborazione degli utenti, che dovranno mantenere aggiornati i dispositivi ed utilizzare password robuste.

Sarà altresì necessario che il sistema sia costantemente aggiornato e che gli utenti siano educati a comprendere, attraverso campagne informative, come proteggere i propri dati e riconoscere tentativi di phishing ed altre truffe. 

E in caso di violazione?

Niente panico!

Gli utenti verrebbero immediatamente informati in modo da prendere contromisure, come cambio della password e monitoraggio di attività sospette.  

La ratio e la procedura sono le stesse prescritte dall’art. 34 GDPR, in caso di data breach.

Oltre a questo, il sistema potrebbe essere temporaneamente bloccato per impedire ulteriori violazioni, mentre le autorità competenti indagano per identificare l’hacker e risolvere il problema di vulnerabilità che ha consentito la violazione.

Prevenzione continua

Naturalmente, sono necessarie una prevenzione continua, per far fronte a future minacce e migliorare i sistemi di difesa presenti, e la formazione degli utenti, come indicato sopra.

In sintesi, mentre il rischio di attacchi informatici non può essere completamente eliminato, l’IT Wallet è progettato per minimizzare questi rischi e rispondere rapidamente ed efficacemente in caso di violazione.

Effetti collaterali, occupazione e ambiente

La digitalizzazione, nonostante gli indubbi risvolti positivi, impatta in maniera complessa su due aspetti importanti: occupazione e inquinamento.

I settori emergenti come l’intelligenza artificiale, la cybersecurity e lo sviluppo di software possono senz’altro creare nuove opportunità di lavoro ed incrementare l’efficienza e la produttività, favorire il lavoro a distanza e la flessibilità oraria, con indubbie ricadute migliorative sulla vita privata di molti lavoratori.

Tuttavia, finiremo con il riscontrare anche conseguenze negative: la sostituzione di alcune mansioni, come quelle ripetitive e manuali, che ridurrà l’occupazione in alcuni settori; la polarizzazione del mercato del lavoro, che creerà una netta dicotomia tra chi possiede competenze informatiche avanzate e chi no (con l’inevitabile vantaggio per i lavoratori altamente qualificati).

Aumenteranno anche i rischi per la sicurezza dei dati e della privacy dei lavoratori, conseguenti alla maggior diffusione di sistemi digitalizzati.

Come far fronte a questa situazione?

La parola d’ordine è: equilibrio.

E’ essenziale investire nella formazione e nella riqualificazione dei lavoratori, nonché supportare una transizione digitale equa, con incentivi per le piccole e medie imprese e sostegno per i lavoratori colpiti.

La digitalizzazione ha anche un impatto significativo sull’inquinamento, con effetti sia positivi che negativi.

I data center e la produzione dei dispositivi elettronici consumano alti livelli di energia: su “Il Sole 24 ore” del 2 Settembre 2021 leggiamo che i data center, che immagazzinano ed elaborano enormi quantità di dati, consumano dalle 10 alle 50 volte più energia per metro quadrato rispetto a un ufficio tradizionale.

Questo comporta un elevato impatto ambientale, soprattutto se l’energia proviene da fonti non rinnovabili, cui si aggiungono i rifiuti tossici derivanti dalla produzione e dallo smaltimento dei dispositivi elettronici, di cui solo una piccola percentuale viene correttamente riciclata.

Tuttavia, la tecnologia stessa potrebbe aiutare il contrasto a tali effetti negativi: l’uso di sensori e di sistemi intelligenti può ottimizzare il consumo di energia in edifici e industrie; il lavoro a distanza, permesso dall’informatizzazione, riduce i trasporti e, quindi l’inquinamento prodotto dai veicoli; la qualità di aria ed acqua può essere monitorata, per una gestione più sostenibile.

Inoltre, le aziende potrebbero investire in energie rinnovabili, per alimentare i data center, come sono in procinto di fare alcuni colossi elettronici (Microsoft e Google).

Altra buona iniziativa per ridurre l’impatto ambientale è il riciclo e il riutilizzo dei dispositivi e, last but not least, l’informazione agli utenti sull’impatto ambientale delle loro attività digitali e la promozione di comportamenti virtuosi, come la riduzione di e-mail con allegati pesanti, l’uso di cloud, etc.

La chiave sta nel bilanciamento dell’innovazione tecnologica con pratiche ecologiche e sostenibili.

Sarebbe impensabile fermare il progresso, ma anche accettare un disastro sociale senza intervenire.

Un futuro da costruire insieme

L’IT Wallet rappresenta un’importante pietra miliare per l’Italia, che si allinea in tal modo agli standard europei di modernizzazione digitale.

Nonostante i rischi associati, l’adozione di tecnologie sicure e una gestione responsabile possono garantire un progresso sostenibile.

La vera sfida sarà bilanciare innovazione e sostenibilità, per rendere la transizione digitale un successo per tutti.

Noi, curiosi, aspettiamo sempre di vedere l’evolversi della situazione.

Angela Iacovetti