Il nuovo Codice della Strada è in vigore, al via l'alcolock

Il nuovo Codice della Strada è in vigore, al via l’alcolock

La riforma al Codice della Strada (legge n. 177/2024) in vigore dal 14 dicembre introduce nell’ordinamento italiano la disciplina dell’alcolock, dispositivo che impedisce l’avviamento del motore se venga riscontrato al guidatore un tasso alcolemico superiore a zero.

Modifiche per la patente

L’art. 125 del codice della strada (Gradualità ed equivalenze delle patenti di guida) regola alcune condizioni cui è subordinato il rilascio della patente di guida.

L’art. 3 della riforma (legge n. 177/2024, in G.U. del 29 novembre) vi aggiunge due nuovi commi: il 3-ter e il 3-quater:

  • il primo si riferisce ai guidatori sulla cui patente rilasciata in Italia siano apposti i codici unionali 68 (“LIMITAZIONI DELL’USO – Niente alcool”) e 69 (“LIMITAZIONI DELL’USO – Limitata alla guida di veicoli dotati di un dispositivo di tipo alcolock conformemente alla norma EN 50436”) e stabilisce che i medesimi possono circolare sul territorio nazionale con veicoli a motore delle categorie internazionali M o N (veicoli a motore aventi almeno quattro ruote e destinati rispettivamente al trasporto di persone o merci) a condizione che su di essi risulti installato, a proprie spese e funzionante, il cd. alcolock (Ignition Interlock Device – IID);
  • il secondo stabilisce che il titolare di patente di guida recante i codici unionali 68 e 69 che circoli su strada violando le prescrizioni imposte in tali casi, risulta soggetto alle sanzioni di cui ai commi 3 e 5 dell’articolo 125, e più precisamente: sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 158 a 638 euro, nonché sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente da 1 a 6 mesi. Tali sanzioni sono raddoppiate se il titolare di patente italiana recante i predetti codici circola sul territorio nazionale alla guida di un veicolo a motore sprovvisto del dispositivo di blocco cd. alcolock, ovvero con dispositivo alterato, manomesso, non funzionante o per il quale siano stati rimossi i prescritti sigilli apposti al momento dell’installazione. L’applicazione di tali sanzioni risulta residuale, essendo prevista per le sole fattispecie non ricadenti nelle previsioni di cui all’articolo 186 C.d.S. in materia di divieto di guida in stato d’ebbrezza.

Cosa è l’alcolock

E’ la stessa legge n. 177/2024 a spiegare che si tratta di “un dispositivo che impedisce l’avviamento del motore laddove sia riscontrato al guidatore un tasso alcolemico superiore a zero”.

I dettagli rimessi a un d.m. del MIT

L’individuazione delle caratteristiche del dispositivo di blocco, delle modalità di installazione e delle officine autorizzate al suo montaggio è rimessa a un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottarsi entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della disposizione, quindi decorrenti dal 14 dicembre.

In ogni caso, tali dispositivi devono essere muniti di un sigillo che ne impedisca l’alterazione o la manomissione dopo l’installazione.

Per l’adozione del decreto ministeriale si richiama l’articolo 75, comma 3-bis, C.d.S., secondo cui il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti è competente a stabilire con propri decreti norme specifiche per l’approvazione nazionale dei sistemi, componenti ed entità tecniche, nonché le idonee procedure per la loro installazione su tipi di autovetture e motocicli nuovi o in circolazione.

I sistemi, componenti ed entità tecniche per i quali siano stati emanati i suddetti decreti sono esentati dalla necessità di ottenere l’eventuale nulla osta della casa costruttrice del veicolo di cui all’articolo 236, comma 2, d.P.R. n. 495/1992, salvo che sia diversamente disposto nei d.m. medesimi.

Chi installa l’alcolock

In sede di esame referente è stato specificato che le officine che possono essere autorizzate al montaggio dell’alcolock sono quelle di autoriparazione di cui alla legge n. 122/1992.

Chi sostiene le spese

La Relazione tecnica evidenzia l’assenza di nuovi o maggiori oneri derivanti dall’applicazione delle disposizioni, poiché le spese per l’installazione del dispositivo di blocco sono poste a carico del titolare della patente di guida condannato per guida in stato di ebbrezza.

Laura Biarella