Licenziamento Istruttore di Polizia Municipale per fatti privati, è legittimo?

Licenziamento Istruttore di Polizia Municipale per fatti privati, è legittimo?

Legittimo il licenziamento dell’Istruttore di Polizia Municipale condannato per stalking nei confronti dell’ex compagna. Lo ha stabilito la Sezione Lavoro della Corte di Cassazione.

Lo stalking ai danni dell’ex compagna giustifica il licenziamento

Un Istruttore di Polizia Municipale presso Roma Capitale si era visto irrogare il licenziamento con riferimento a condotte accertate e penalmente sanzionate commesse ai danni della ex compagna.

La condanna era avvenuta in sede penale, dove era stato accertato che l’uomo aveva realizzato la condotta di stalking (art. 612 bis. c.p.).

Più precisamente, i comportamenti erano consistiti in plurimi atti persecutori concretizzati in minacce grave e reiterate molestie.

In tal modo, ai danni della ex compagna, si era creato uno stato di ansia, paura, preoccupazione, con modificazioni della condotta di vita.

I fatti emersi erano una questione solo privata?

Il licenziamento è stato impugnato presso il giudice del lavoro, dinanzi al quale l’uomo ha sostenuto che la vicenda attenesse alla sfera personale di indole privatistica.

L’ente, al contrario, riteneva che gli stessi fatti avessero riflessi, anche solo potenziali, sulla sfera lavorativa.

Per Roma Capitale i reati accertati compromettevano, in modo irrimediabile, il rapporto fiduciario con l’amministrazione.

La lesione del vincolo fiduciario per l’Amministrazione

Secondo la tesi difensiva di Roma capitale, i fatti in parola avevano leso il vincolo fiduciario.

Il comportamento extralavorativo tenuto dall’istruttore di Polizia Municipale, per la sua intrinseca ed elevata antisocialità, era tale da indurre un riflesso, anche solo potenziale, ma comunque oggettivo, sulla funzionalità del rapporto di lavoro.

La Cassazione conferma la giusta causa di recesso

L’uomo adisce la Corte di Cassazione, che tuttavia dichiara inammissibile il ricorso confermando la tesi propugnata dall’Amministrazione.

Le censure sollevate dall’uomo, infatti, si erano concretizzate in una mera confutazione dell’apprezzamento operato dalla Corte d’appello, all’incidenza, all’interno del rapporto di lavoro, della condotta extralavorativa imputata all’uomo.

Lo stalking è reato-sentinella

Secondo i giudici della Cassazione (sentenza del 24 febbraio 2025, n. 4797) nella specie ricorre la giusta causa di recesso.

Questa è risultata fondata, in modo plausibile, sull’intrinseca gravità delle condotte contestate e sulla loro particolare riprovevolezza.

Ne è conseguita la giustificazione della rilevanza penale come reato-sentinella, a prevenzione di ben più gravi epiloghi.

L’Istruttore di Polizia Municipale opera a presidio degli interessi della collettività

Inoltre, sempre secondo quanto si legge nella sentenza, il licenziamento era stato correttamente formulato in rapporto alla specifica posizione lavorativa.

E ciò in quanto l’Istruttore di Polizia Municipale è chiamato a operare a presidio degli interessi della collettività.

Laura Biarella