Enforcement Piano Nazionale sulla sicurezza stradale e Comuni, quali novità? Silvestro Mar... 28 February 2025 Cds Safety & Security Piano nazionale sicurezza stradale, fondi in arrivo per i Comuni, ma quali novità? PNSS e sicurezza stradale, i Comuni con maggiore incidentalità Per introdurre il Piano Nazionale sulla sicurezza stradale (PNSS) è opportuno meglio delineare un contesto nel quale trovare attuazione. Intanto, sicuramente è necessario richiamare le modifiche intervenute con il nuovo codice della strada, anche con i limiti di “città 30”. Il tutto considerando l’incidentalità rilevata, in una realtà, veramente multiforme, com’è la penisola italica. L’Indicatore di Pericolosità Stradale 2025 viene elaborato a partire dai dati ISTAT, raccolti tra il 2016 e il 2024, combinati con altri parametri, al fine di ottenere un’analisi ponderata. Lo stesso viene messo a punto dall’International Center for Social Research (Icsr). Al numero di incidenti rilevati è applicato: un correttivo per grandi comuni: 2 punti ogni 100 incidenti (maggiore complessità nella gestione del traffico); spesa manutenzione strade: grazie ai dati OpenPolis / Opencivitas–Sorgei, significando l’effettiva complessità nella gestione dell’asfalto; integrazione dei dati: sulla base di questionari elaborati su input dati da fonti ufficiali, quindi Agenzia delle Entrate, Ministero Interno, Ministero dei Trasporti. Dall’indicatore ottenuto, è possibile leggere come le città più pericolose siano: Roma, Milano, Genova, Firenze, Torino, Bologna, Napoli, Bergamo, Venezia, Verona. Chiude la Classifica la città di Taranto. Va da sé che, nel vedere verso il “fondo della top ten“, Bologna e Napoli, è possibile desumere che le limitazioni della città a 30 all’ora contribuisca alla sicurezza stradale, al pari della costituzione di osservatori ad hoc per meglio approcciare la problematica. PNSS, cosa è? cosa fa? Il Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2021-2030 (PNSS 2030) è un documento programmatico che nasce su input internazionale, dell’UE e seguendo l’Agenda delle Nazioni Unite (circa la sicurezza stradale – Road Safety) Chiaramente il documento 2030 fa seguito ad analoghe progettualità trascorse: Piano PNSS 2010 e relativo aggiornamento PNSS Orizzonte 2020. PNSS, oggi, ha l’obiettivo di ridurre del 50%, ed entro il 2030, le vittime e i feriti gravi degli incidenti rispetto al 2019, il testo del documento è stato pubblicato in GU. Gli obiettivi quindi sono sul medio-lungo periodo e sono sicuramente importanti: mettere fine alle morti evitabili; promuovere una urbanizzazione inclusiva con accesso a sistemi di trasporto sicuri; ridurre il numero dei morti (come detto, rispetto al 2019). Quindi, alla base di tutto vi sono programmi che interessano le infrastrutture, miglioramento segnaletiche, sensibilizzazione a più livelli. Già sono stati approvati progetti che riguardano il trasporto rapido costiero Rimini-Fiera Cattolica, il secondo lotto del progetto integrato della mobilità bolognese (Pimbo), la tratta Lingotto-Bengasi della linea 1 della metropolitana leggera automatica di Torino. Informative interessano lo stato di attuazione dell’intervento ‘Cintura di Torino e connessione alla linea Torino-Lione, l’altra sullo stato dell’iter procedurale della concessione autostradale A3 Napoli-Pompei-Salerno. Il PNSS non è un monolite a se stante, ma un programma che si integra con quanto è più a lui prossimo: Piano nazionale di ripresa e resilienza; Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile; Piano generale mobilità ciclistica; Piano urbano della mobilità sostenibile. Tutto quanto sopra perché l’evitare morti sulla strada sottende (sottenderebbe, ndr.) progettualità e vision su lungo periodo, e non si può ridurre solo con la creazione di rotonde. Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale viene realizzato, infatti, tramite programmi annuali di attuazione, attingendo a risorse finanziarie ripartite su base regionali. Lo stesso PNSS consente alle amministrazioni provinciali e comunali di partecipare al processo di innovazione e rafforzamento delle politiche di sicurezza strada, non limitandosi al riutilizzo delle sanzioni al codice della strada, ma attingendo a tali risorse, date in quota parte rispetto al tasso di incidentalità. Silvestro Marascio