Piano Nazionale sulla sicurezza stradale e Comuni, quali novità?

Piano Nazionale sulla sicurezza stradale e Comuni, quali novità?

Piano nazionale sicurezza stradale, fondi in arrivo per i Comuni, ma quali novità?

PNSS e sicurezza stradale, i Comuni con maggiore incidentalità

Per introdurre il Piano Nazionale sulla sicurezza stradale (PNSS) è opportuno meglio delineare un contesto nel quale trovare attuazione.

Intanto, sicuramente è necessario richiamare le modifiche intervenute con il nuovo codice della strada, anche con  i limiti di “città 30”.  Il tutto considerando l’incidentalità rilevata, in una realtà, veramente multiforme, com’è la penisola italica.

L’Indicatore di Pericolosità Stradale 2025 viene elaborato a partire dai dati ISTAT, raccolti tra il 2016 e il 2024, combinati con altri parametri, al fine di ottenere un’analisi ponderata. Lo stesso viene messo a punto dall’International Center for Social Research (Icsr).

Al numero di incidenti rilevati è applicato:

  1. un correttivo per grandi comuni: 2 punti ogni 100 incidenti (maggiore complessità nella gestione del traffico);
  2.  spesa manutenzione strade: grazie ai dati OpenPolis / OpencivitasSorgei, significando l’effettiva complessità nella gestione dell’asfalto;
  3. integrazione dei dati: sulla base di questionari elaborati su input dati da fonti ufficiali, quindi Agenzia delle Entrate, Ministero Interno, Ministero dei Trasporti.

Dall’indicatore ottenuto, è possibile leggere come le città più pericolose siano: Roma, Milano, Genova, Firenze, Torino, Bologna, Napoli, Bergamo, Venezia, Verona. Chiude la Classifica la città di Taranto.

Va da sé che, nel vedere verso il “fondo della top ten“, Bologna e Napoli, è possibile desumere che le limitazioni della città a 30 all’ora contribuisca alla sicurezza stradale, al pari della costituzione di osservatori ad hoc per meglio approcciare la problematica.

pnss e sicurezza stradale

PNSS, cosa è? cosa fa?

Il Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2021-2030 (PNSS 2030) è un documento programmatico che nasce su input internazionale, dell’UE e seguendo l’Agenda delle Nazioni Unite (circa la sicurezza stradale – Road Safety)

Chiaramente il documento 2030 fa seguito ad analoghe progettualità trascorse: Piano PNSS 2010 e relativo aggiornamento PNSS Orizzonte 2020. PNSS, oggi, ha l’obiettivo di ridurre del 50%, ed entro il 2030, le vittime e i feriti gravi degli incidenti rispetto al 2019, il testo del documento è stato pubblicato in GU.

Gli obiettivi quindi sono sul medio-lungo periodo e sono sicuramente importanti:

  1. mettere fine alle morti evitabili;
  2. promuovere una urbanizzazione inclusiva con accesso a sistemi di trasporto sicuri;
  3. ridurre il numero dei morti (come detto, rispetto al 2019).

Quindi, alla base di tutto vi sono programmi che interessano le infrastrutture, miglioramento segnaletiche, sensibilizzazione a più livelli.

Già sono stati approvati progetti che riguardano il trasporto rapido costiero Rimini-Fiera Cattolica, il secondo lotto del progetto integrato della mobilità bolognese (Pimbo), la tratta Lingotto-Bengasi della linea 1 della metropolitana leggera automatica di Torino.  Informative interessano lo stato di attuazione dell’intervento ‘Cintura di Torino e connessione alla linea Torino-Lione, l’altra sullo stato dell’iter procedurale della concessione autostradale A3 Napoli-Pompei-Salerno.

Il PNSS non è un monolite a se stante, ma un programma che si integra con quanto è più a lui prossimo:

  1. Piano nazionale di ripresa e resilienza;
  2. Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile;
  3. Piano generale mobilità ciclistica;
  4. Piano urbano della mobilità sostenibile.

Tutto quanto sopra perché l’evitare morti sulla strada sottende (sottenderebbe, ndr.) progettualità e vision su lungo periodo, e non si può ridurre solo con la creazione di rotonde.

Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale viene realizzato, infatti, tramite programmi annuali di attuazione, attingendo a risorse finanziarie ripartite su base regionali.

Lo stesso PNSS consente alle amministrazioni provinciali e comunali di partecipare al processo di innovazione e rafforzamento delle politiche di sicurezza strada, non limitandosi al riutilizzo delle sanzioni al codice della strada, ma attingendo a tali risorse, date in quota parte rispetto al tasso di incidentalità.

Silvestro Marascio