Guadagnare andando al lavoro in bici? A Piacenza si può: ecco il nuovo progetto “Bike to work”

Guadagnare andando al lavoro in bici? A Piacenza si può: ecco il nuovo progetto “Bike to work”

Il Comune di Piacenza ha avviato il progetto “Bike to work” fino al 2026, chi andrà a lavoro in bici o monopattino sarà pagato 20 centesimi a chilometro. La soluzione per incentivare la mobilità green

Andare al lavoro in bici non solo aiuta a rimanere in forma e a salvaguardare l’ambiente riducendo le emissioni. Ma, a Piacenza, può anche far guadagnare soldi. Perché nella città dell’Emilia-Romagna parte il progetto “Bike to work”, una sperimentazione condotta in collaborazione con la Regione che vuole incentivare e investire nella mobilità sostenibile. Soprattutto per gli spostamenti di chi va al lavoro.

Così il Comune piacentino ha aperto le iscrizioni al bando che permette ai dipendenti di aziende ed enti pubblici con sede nel territorio di guadagnare pedalando. Come funziona? I percorsi saranno tracciati e monitorati con un’app dedicata, Wecity, che quindi misurerà l’effettiva lunghezza del tratto in cui il lavoratore pedala.

Ogni chilometro percorso in bicicletta, bici elettrica o monopattino verrà retribuito con 20 centesimi, fino a un tetto massimo di 50€ al mese. Che significano 250 chilometri. I contributi accumulati saranno pagati ogni tre mesi.

Mobilità sostenibile, Piacenza paga chi va in bici al lavoro: 20 centesimi al chilometro con “Bike to work”

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Le candidature sono aperte da inizio marzo e non c’ un termine ultimo entro cui iscriversi, anche se la sperimentazione dura fino al 2026. Serve però che la propria azienda o ente abbia trasmesso al Comune di Piacenza l’istanza di adesione al progetto “Bike to work”.

La città piacentina è una delle più fornite d’Italia a livello di piste ciclabili, circa 66 km, ed è da tempo attenta alla mobilità sostenibile a zero emissioni. Con questo nuovo progetto intende incentivare e premiare i lavoratori che scelgono di utilizzare un mezzo di trasporto a basse emissioni, per migliorare la qualità della vita di tutti.

Si tratta di un progetto che, con cifre differenti, hanno adottato altre città italiane prima di Piacenza. Esempi analoghi, infatti, si sono visti a Bergamo, Trento e Firenze. Con risultati buoni e incoraggianti.