Smart Road Milano, Beppe Sala guarda cosa fanno in Francia: dietrofront sull’Area C Redazione 11 April 2025 Mentre a Milano restano i divieti progressivi ai veicoli voluti da Beppe Sala nel centro, in Francia il Parlamento discute se abolire le Zfe, equivalenti dell’Area C nelle loro grandi città Area C o non Area C? A Milano resiste la zona più centrale coi varchi elettronici a fermare i veicoli più inquinanti e a costringere tanti automobilisti a pagare il ticket di accesso in certe fasce orarie. Obiettivo ridurre le emissioni all’interno dei Bastioni. Ed è anche per questo che la giunta di Beppe Sala ha già pianificato restrizioni sempre più stringenti nei prossimi anni, per andare avanti nella lotta all’inquinamento da traffico dei veicoli a due e quattro ruote. In Francia, però, stanno discutendo se rimuovere o ridimensionare l’equivalente dell’Area C, le cosiddette Zfe (Zones à faibles émissions). In base alle leggi promulgate negli scorsi anni, le città che hanno un tasso di inquinamento dell’aria superiore al consentito si sono dovute dotare di queste sorta di Ztl per i mezzi a emissioni più elevate. Dal 1° gennaio 2025, ogni città con più di 150mila abitanti ha dovuto introdurre questa misura nelle aree più centrali. Le più stringenti sono Parigi e Lione, così come Grenoble e Montpellier, dove, come riporta il Sole24Ore, nessuna auto privata a diesel immatricolata prima del 2011 o a benzina immatricolata prima del 2006 è autorizzata a circolare. Ma il Parlamento francese sembra pronto a fare dietrofront. Francia, marcia indietro sulle Zfe, l’equivalente dell’Area C di Milano: troppa pressione sui cittadini e inquinamento che si sposta soltanto Milano, Beppe Sala guarda cosa fanno in Francia: dietrofront sull’Area C LEGGI ANCHE Lussemburgo, passi avanti per la mobilità automatizzata: sperimentazione sui robotaxi Alcuni parlamentari, infatti, hanno presentato una proposta per abolire o cambiare questa legge sulle Zfe, perché considerate un’eccessiva pressione sui cittadini (135 euro di multa è il rischio) e, in qualche modo, non utili. Per quanto riguarda la vessazione dei francesi, gli oppositori dell’equivalente dell’Area C francese fanno notare che si va a colpire una categoria di privati che, probabilmente per ragioni economiche, non può permettersi di cambiare veicoli. Adeguandosi così alle normative più recenti. C’è poi un’osservazione anche dal punto di vista dell’inquinamento. Perché, proseguono nell’elencare le criticità, è vero che il particolato e i gas più dannosi vengono rimossi dal centro cittadino. Ma restano comunque altrove. Certamente il miglioramento nelle aree più centrali c’è. Ma in quelle periferiche delle città rischia di non esserci un effetto positivo. Ecco perché in Francia stanno rivalutando il modello delle Ztl contro il traffico inquinante. Cercando di riformulare la norma, oppure cambiarla del tutto. Un percorso che quindi fa marcia indietro rispetto a quello intrapreso dalla Milano di Sala.