Tech Codice fiscale "fast", l'innovazione che facilita Silvestro Mar... 01 May 2025 Digitalizzazione Finalmente anche il codice fiscale diventa smart, e fin dalla nascita! Il codice fiscale mette lo sprint Si fa riferimento alla semplificazione nella richiesta del codice fiscale (e anche per la sua duplicazione), ma prima, andando pure per ordine, si deve volgere uno sguardo al contesto. Una svolta attesa, assolutamente, se viene considerato che oramai si stanno digitalizzando tutte quelle buone pratiche che permettono un sereno vivere sociale. Questo, appunto, nel momento in cui si è assestata l’attivazione di ANPR – l’anagrafica della popolazione residente – finalmente e realmente senza limiti: considerando anche i certificati elettorali. LEGGI ANCHE: ANPR decolla! La digitalizzazione che piace Quindi, mentre l’INPS rende noto le modalità per richiedere il bonus neonati 2025, l‘Agenzia delle Entrate (AdE) ha avviato un servizio digitale per la richiesta, in autonomia, del codice fiscale dei nascituri. L’anomalia, se così si volesse definire, è che questa modalità supplisce a eventuali mancanze temporali dei Comuni, quindi i genitori potranno fare autonomamente, ma accendendo con SPID o CNS. La piattaforma in particolare Ovviamente il servizio potrà essere richiesto da uno dei due genitori, o dai legali rappresentanti del neonato. Questo solo dopo aver avuto accesso all’area personale abbinata alla propria identità digitale, sul sito web dell’AdE. Successivamente, basterà inserire i dati anagrafici del nascituro, allegando la copia dei documenti di nascita (certificato o dichiarazione di nascita, dipende se resa presso il Comune ovvero all’ospedale). Ultimo step sarà la notifica della creazione del documento, non appena la richiesta sarà lavorata. Il sistema invierà, infatti, una email per avvisare che il certificato è oramai disponibile online. Anomalia o vantaggio? A parere di chi scrive è una “pezza a colori”, sicuramente vantaggiosa, come ogni “pezza” che si rispetti. I vantaggi sono rappresentati dalla comodità di poter procedere in autonomia, l’anomalia è il non provvedere a collegare cliniche, ospedali e policlinici al sistema condiviso di Stato Civile e Anagrafe. I nosocomi (nelle loro varie declinazioni) sono luoghi di nascita, ma anche di morte. E quindi rappresentano “ideali punti di censimento” (ndr.) della popolazione, tanto più che la dichiarazione di nascita è stata lì resa e poi sarà portata al Comune di residenza. Ancora, il problema interessa anche il supplire, in autonomia, a un “qualcosa” che nasce in un’ambiente “burocratico” ma non viene lì concluso. Perché, viene logico chiedersi, il genitore, avuto il certificato o dichiarazione di nascita dovrebbe avere dei tempi “smart” rispetto a un ufficio Comunale? L’anomalia è tutta qui, infatti. Il pensiero nasce dalla considerazione che i certificati che saranno allegati da quel genitore, alla richiesta del codice fiscale, vengono rilasciati dal Comune (per questo momento si tralasci la parte “Ospedale”). Ideale soluzione sarebbe quella di vedere, quindi, un ufficio comunale, provvedere alla registrazione dei dati del nascituro. Pertanto, facendo seguito al servizio di AdE, quello stesso genitore vedrà notificarsi sulla propria mail, e area personale AdE, il documento del figlio e/o figlia. Nulla da ridire, invece, circa la richiesta di rilascio del duplicato di un codice fiscale, resa anch’essa autonoma. Quest’ultima perché già ora, in autonomia, l’Ade invia al domicilio del titolare un nuovo documento quando il proprio è privato di validità (scadenza). Silvestro Marascio