Tech Cosa pensano realmente i cittadini delle smart city? Emiliano Ragoni 02 May 2025 AI Un’indagine su 2.000 residenti statunitensi fotografa uno scenario in chiaroscuro. Il 67,8% degli intervistati si dichiara convinto che l’intelligenza artificiale possa migliorare la qualità della vita urbana. Eppure, il 33% non è in grado di definire con chiarezza cosa sia una smart city, e oltre il 61% è preoccupato per l’uso improprio dei dati da parte delle amministrazioni locali. Da diversi anni si parla ormai di smart city, ma non tutti i cittadini sembrano avere le idee chiare su cosa effettivamente siano. In Europa la definizione stessa di smart city (QUI per sapere di più), che si è evoluta, è la seguente: “un luogo in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti con l’uso di soluzioni digitali a beneficio dei suoi abitanti e delle imprese”. Non è un concetto semplice, quindi, ai cittadini è richiesto di fare un passaggio mentale per nulla scontato. Cosa ne pensano i cittadini delle smart city? Quindi, cosa ne pensano i cittadini delle smart city? A rispondere a questa domanda ci pensa un’indagine condotta su 2.000 residenti statunitensi, che fotografa uno scenario in chiaroscuro. Secondo l’indagine, pubblicata su SmartCitiesWorld, il 67,8% degli intervistati si dichiara convinto che l’intelligenza artificiale possa migliorare la qualità della vita urbana. Eppure, il 33% non è in grado di definire con chiarezza cosa sia una smart city, e oltre il 61% è preoccupato per l’uso improprio dei dati da parte delle amministrazioni locali. I principali timori Secondo il sondaggio i principali timori riguardano: La privacy: raccolta e gestione dei dati sensibili (viste le implicazioni dell’AI nei sistemi di videosorveglianza, controllo del traffico, riconoscimento facciale) L’equità: paura che i benefici tecnologici siano distribuiti in modo diseguale La trasparenza decisionale: solo il 27% degli intervistati sa se la propria città sta investendo in tecnologie AI o smart Dove vogliono l’AI i cittadini? Ecco le aree chiave Il report elenca i settori dove l’intelligenza artificiale viene percepita come più utile per la vita cittadina: Ambito % cittadini favorevoli all’uso dell’AI Gestione del traffico 64% Sicurezza pubblica e videosorveglianza 59% Energia e consumi intelligenti (smart grid) 53% Gestione rifiuti e pulizia urbana 47% Trasporti pubblici ottimizzati 45% Pianificazione urbana predittiva 42% Salute pubblica (ad es. rilevamento qualità dell’aria) 40% Dati tratti dal sondaggio nazionale 2025, USA. Campione rappresentativo, fonte: Center for Sustainable Systems – University of Michigan. Serve un’alleanza tra tecnologia e cultura L’elemento più evidente, e comune sia al contesto USA che a quello dell’Europa è la necessità di accompagnare l’innovazione con la formazione. È inutile dotare un’auto di guida assistita se chi la guida non ne comprende logiche e limiti. Lo stesso vale per chi vive la città. Ecco perché il report sottolinea l’importanza di: Comunicazione trasparente dei progetti pubblici Coinvolgimento attivo dei cittadini nei test e nei processi decisionali Educazione digitale sin dai programmi scolastici Smart City: verso una mobilità intelligente e partecipata L’AI ha il potenziale per ridurre traffico, incidenti e inquinamento. Ma senza un adeguato consenso sociale, resta un esercizio di stile tecnologico. La sfida dei prossimi anni sarà armonizzare la velocità dell’innovazione con la capacità delle persone di comprenderla e accettarla. Un po’ come l’elettrificazione dell’auto: non basta costruire modelli efficienti e smart. Serve un contesto che ne favorisca l’adozione – economico, culturale e infrastrutturale. Inoltre, bisonga fare un’altra precisazione. Poiché le popolazioni urbane crescono più rapidamente di quanto i sistemi cittadini siano in grado di accogliere, i leader municipali di devono identificare le tecnologie e le applicazioni che aiuteranno a migliorare in modo più efficiente e proattivo la qualità della vita dei residenti. Un passo importante in questo percorso è la creazione di strumenti intelligenti che catturino, integrino e imparino dai dati sempre più numerosi che scorrono nell’ambiente urbano. Emiliano Ragoni