Italia, cold ironing e nuovi carburanti: così porti e crociere puntano alle emissioni zero

Italia, cold ironing e nuovi carburanti: così porti e crociere puntano alle emissioni zero

Cold ironing e carburanti a basse emissioni, la ricetta di porti e crociere per raggiungere l’impatto zero sull’ambiente

Gli spostamenti “green” si muovono anche sul blu del mare. Il trasporto su acqua non sta a guardare mentre la mobilità su terra cerca di passare alle emissioni zero. E gli addetti del settore navale, soprattutto i porti e le navi da crociera, cerca di ridurre sempre di più l’impatto sull’ambiente.

Già da tempo, ad esempio, si parla, nei porti italiani, di cold ironing, la tecnologia per portare l’elettricità sulle banchine. Un’opportunità che permette alle navi da crociera che si fermano agli ormeggi di ricaricarsi mentre stazionano senza dover tenere accesi i loro motori diesel elettrogeni. Per mantenere attiva l’elettricità a bordo, quindi, le imbarcazioni potrebbero solamente collegarsi ai moli, senza consumare carburante ad alte emissioni. Con benefici per l’ambiente e anche per i cittadini dell’area portuale.

In questo senso, sottolinea il Secolo XIX, gli armatori nonché le imprese costruttrici hanno già fatto passi da gigante per dotare i giganti del mare della possibilità di sfruttare la ricarica cold ironing. Addirittura c’è l’obiettivo di produrre, entro il 2035, la prima nave da crociera a emissioni zero. Ma ancora i porti in Italia sono indietro da questo punto di vista. Se ne è parlato a Trieste, a Genova e a Napoli, ad esempio. Entro il 2026, con i fondi Pnrr, gli scali marittimi del nostro Paese dovrebbero sopperire alla mancanza.

Italia, transizione ambientale: crociere al passo coi tempi, porti indietro sul cold ironing e Gnl

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Anche per quanto riguarda il carburante, i porti italiani sono un po’ più indietro rispetto ad altri scali e alle possibilità offerte dalle navi da crociera. Per esempio, è sempre maggiore l’utilizzo di Gnl (Gas naturale liquido), che riduce l’impatto ambientale. Ed è un carburante di transizione verso quelli di tipologia più green. Il problema, però, è che in Italia, eccetto Trieste, non c’è ancora possibilità di rifornirsene. Perlopiù gli armatori si rivolgono a porti di Barcellona o Marsiglia, all’interno del Mediterraneo, per avere Gnl.

Se ancora nelle realtà dei traghetti e delle navi mercantili si devono fare progressi, le crociere stanno andando a un buon passo verso un trasporto sostenibile via mare. E se i porti italiani si adegueranno a breve, i benefici saranno notevoli, considerando anche il traffico di grandi imbarcazioni turistiche che affollano il nostro paese.