Esg Italia, Comunità Energetiche Rinnovabili: più Comuni potranno richiedere contributi. Tutte le novità Redazione 27 May 2025 Si amplia la platea dei Comuni in Italia che potranno costituire Comunità Energetiche Rinnovabili, si alza anche la percentuale di anticipo sull’investimento Il Governo italiano vuole favorire lo sviluppo e l’aumento delle Comunità Energetiche Rinnovabili sul territorio nazionale. Il modello che mette insieme cittadini, enti pubblici e privati, piccole e medie imprese di una data area di modo che producano e condividano energia pulita è uno dei progetti su cui punta Palazzo Chigi per favorire il ricambio energetico verso un’elettricità più green. Ed è per questo che, nell’ultimo decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ci sono anche misure che, con decisione, cercano di suscitare la creazione delle CER in Italia. Per esempio, la prima e più lampante modifica dell’aggiornamento degli investimenti riguarda la platea di Comuni che potranno avviare l’iter per costituire una Comunità Energetica Rinnovabile. Ora la fascia si è alzata ai municipi fino a un massimo di 50mila abitanti. Fino ad ora il tetto era 5mila. Una novità che darà possibilità a molte più realtà del Paese di cominciare a progettare impianti di energia rinnovabile sul proprio territorio. Italia, CER aperte ai Comuni fino a 50mila abitanti. E il Governo darà l’anticipo fino al 30% sul costo delle installazioni Italia, Comunità Energetiche Rinnovabili: più Comuni potranno richiedere contributi. Tutte le novità LEGGI ANCHE Italia, esauriti i fondi di aiuto per gli impianti fotovoltaici: boom di domande per il reddito energetico al Sud Impianti e progetti per i quali servono chiaramente investimenti e fondi. Anche su questo intende intervenire la Cabina di regia Pnrr, alzando la quota dell’anticipo dal 10 al 30% del costo dell’installazione. E vengono allungati i termini entro i quali la produzione di energia green inizialmente doveva entrare pienamente in funzione. Dando quindi più tempo alle singole comunità di procedere coi lavori e far partire il meccanismo. In base alle nuove regole, infatti, gli impianti devono entrare in esercizio entro 24 mesi dalla data di completamento dei lavori e per questo ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2027. Finora invece il termine era fissato al 30 giugno 2026. Introdotte anche agevolazioni fiscali, come la possibilità retroattiva di accedere a detrazioni Irpef per le installazioni di impianti per produzione di energia rinnovabile. Potranno quindi richiederle anche coloro che hanno già avviato i lavori prima dell’emanazione del decreto. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, commenta soddisfatto la misura, sulla quale punta molto per aumentare la produzione di elettricità pulita in Italia: Siamo riusciti ad aumentare la platea dei beneficiari includendo i Comuni sotto i 50.000 abitanti, favorendo una diffusione più capillare su tutto il territorio nazionale, anche al fine di accelerare l’attuazione di una misura su cui il Ministero crede fortemente e su cui intende continuare a investire