Milano, Elisa a San Siro il 18 giugno: primo concerto a ridotto impatto ambientale. Ecco perché

Milano, Elisa a San Siro il 18 giugno: primo concerto a ridotto impatto ambientale. Ecco perché

Il concerto di Elisa a San Siro del 18 giugno sarà il primo a ridotto impatto ambientale nel grande impianto di Milano: -70% di emissioni

La primavera e l’estate sono le stagioni dei concerti, soprattutto a Milano e a San Siro in particolare. L’impianto milanese ospita, da sempre, i più grandi della musica e il 18 giugno al Giuseppe Meazza sarà di scena ElisaSarà un concerto diverso, un concerto a ridotto impatto ambientale. Il primo di questo tipo a San Siro.

Grazie all’uso di energia da biocombustibile HVO di seconda generazione   a una raccolta differenziata potenziata, si conta di risparmiare ben il 70% delle emissioni di CO2. Un messaggio netto, chiaro nella lotta al cambiamento climatico e nel supporto, anche del mondo della musica, alla trasformazione sostenibile dei modelli di produzione.

Milano, le parole di Elisa sul concerto di San Siro

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I concerti, da sempre, generano tra i 2 e i 10 kg di emissioni di CO2 per spettatore secondo i dati del Green Touring Network,  per un totale di circa 670mila tonnellate di CO2 all’anno. A impattare, oltre alla grande quantità di energia, anche i rifiuti, gli imballaggi, lo spostamento di pubblico e addetti ai lavori.

Servono azioni concrete per cambiare anche il mondo della musica. Ne ha parlato la stessa Elisa, a meno di un mese dal grande evento di San Siro:

Sappiamo che un grande concerto ha un impatto sull’ambiente. Si stima che un evento dal vivo con 50.000 persone possa generare oltre 500 tonnellate di CO2. Azzerare completamente le emissioni oggi purtroppo non è ancora possibile, lo sappiamo. Ma si può intervenire per ridurle in modo concreto e misurabile, ed è quello che vogliamo fare. Il 18 giugno sarà per me una data speciale, il mio primo concerto a San Siro. Stiamo lavorando da mesi con impegno per rendere questo evento il più sostenibile possibile, insieme a istituzioni, tecnici, organizzatori e tante realtà che ci stanno supportando. San Siro sarà un grande abbraccio, ma anche un segnale. Perché oggi non si può più scindere la bellezza dall’attenzione al mondo che ci ospita.