Esg Brindisi, riconversione ex centrale a carbone di Cerano: progetti per 2 miliardi di euro Redazione 03 June 2025 Per la riconversione dell’ex centrale a carbone di Cerano, a Brindisi, circa 50 manifestazioni di interesse, dalle energie rinnovabili alla logistica Circa 50 domande per oltre 2 miliardi di euro di investimenti. È quanto pervenuto sul tavolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per riqualificare l’area dell’ex centrale a carbone di Cerano, in provincia di Brindisi, con un’estensione di circa 270 ettari. In linea con gli obiettivi di decarbonizzazione e riconversione energetica, entro il 2025 verrà completamente dismessa la produzione da fonti fossili, per avviare una conversione completa dell’utilizzo dell’area. Già a marzo di quest’anno si erano evidenziate numerose domande per progetti di reimpiego dell’area dell’ex centrale “Federico II” di Cerano. E durante la sesta riunione del Comitato per il coordinamento del phase-out il Mimit ha evidenziato le cifre che riguarderanno la riqualificazione. Si prevede un impatto occupazionale di quasi 3.150 posti di lavoro diretti e 2.500 indiretti, con annessa riduzione dell’impatto ambientale e progetti di impresa che toccano vari settori. Tra cui, chiaramente, la produzione di energia rinnovabile. Di modo da sostituire con elettricità pulita quella che proveniva dalla combustione carbonifera. I progetti poi riguardano settori chiave come logistica, trasporti, ICT-datacenter, aeronautica, agroalimentare, turismo, economia circolare, navale e cantieristica. Le tempistiche medie di realizzazione previste variano tra i 24 e i 36 mesi. Brindisi, ex centrale a carbone di Cerano: riconversione nel segno della sostenibilità ambientale e del rinforzo del tessuto industriale Brindisi, riconversione ex centrale a carbone di Cerano: progetti per 2 miliardi di euro LEGGI ANCHE Italia, le migliori città al mondo secondo Oxford: solo Milano in top 100. La classifica L’obiettivo primario, dunque, è quello di riconvertire un’area enorme concedendo gli spazi ad attività produttive che siano meno inquinanti. E produrre energia pulita all’interno dell’ex centrale a carbone sarebbe dunque ancora più in linea con gli obiettivi di transizione energetica del Governo italiano e dell’Europa. In secondo luogo il Mimit punta a rinforzare il tessuto industriale di Brindisi, con nuovi sbocchi occupazionali in settori chiave e nel segno della sostenibilità ambientale. Il tutto da formalizzare con l’apposito Accordo di programma che ancora deve essere redatto. Gli uffici tecnici del Mimit sono ora al lavoro per verificare la fattibilità delle iniziative presentate. Intanto la riunione ha avuto come scopo anche l’insediamento del nuovo Commissario di Governo per l’area, il Prefetto di Brindisi Luigi Carnevale. Il ministro Adolfo Urso, invece, ha dichiarato: Abbiamo di fronte una straordinaria opportunità di riconversione industriale in chiave pienamente sostenibile, ben oltre le aspettative iniziali. Mi auguro che questo processo possa diventare un modello per altri territori impegnati nella transizione energetica ed economica. La procedura di riconversione si conferma promettente, anche grazie alla proficua collaborazione tra istituzioni, aziende e parti sociali, che ringrazio per l’impegno e la visione condivisa