Lazio, riqualificazione centrale a carbone di Civitavecchia, il Ministero: 28 manifestazioni di interesse

Lazio, riqualificazione centrale a carbone di Civitavecchia, il Ministero: 28 manifestazioni di interesse

Il Mimit annuncia l’arrivo di 28 progetti per la riqualificazione della centrale a carbone di Civitavecchia nel Lazio. Prossimo step un tavolo tecnico per arrivare a un accordo di programma

La transizione verso l’energia elettrica green in Italia passa anche dalla rottura col passato. In questo caso, con la progressiva dismissione delle centrali a carbone che generavano elettricità, che il Governo intende riqualificare. Dopo quella di Cerano, nella zona di Brindisi, per la quale i progetti da formalizzare valgono 2 miliardi di euro di investimenti (Brindisi, riconversione ex centrale a carbone: progetti per 2 miliardi di euro), sono stati fatti passo avanti anche per quella di Torrevaldaliga Nord, nel porto di Civitavecchia. 

Nel 2024 è cominciata la progressiva diminuzione delle tonnellate di carbone impiegate per la produzione di energia ed entro il 31 dicembre 2025 l’impianto nel Lazio verrà completamente spento. Nel frattempo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy si è già mosso, aprendo una consultazione pubblica e fissando un termine, il 3 giugno, entro il quale dovevano pervenire manifestazioni di interesse. 

Sono in totale 28, fa sapere il Mimit, i progetti pervenuti sul tavolo del ministro Adolfo Urso. Ora il Comitato per il phase-out della centrale, presieduto dal sottosegretario di Stato Fausta Bergamotto, dovrà individuare i disegni più in linea con il piano messo in atto dal Governo e procedere con le prossime fasi.

Lazio, centrale a carbone di Civitavecchia, 28 le manifestazioni di interesse: ora inizia l’esaminazione

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uUn primo tavolo tecnico valuterà gli interventi proposti, i relativi investimenti, i tempi di attuazione e l’impatto occupazionale e ambientale. È prevista la nomina di un Commissario per coordinare e velocizzare le procedure. Per Brindisi, ad esempio, è il Prefetto cittadino Luigi Carnevale.

Gli investimenti strategici per la zona andranno definiti poi con un accordo di programma prima di procedere con le fasi finali. E, chiaramente, tra questi verrà dato spazio alla produzione di energia pulita, a settori produttivi di innovazione come la tecnologia. Per proseguire nella transizione energetica e in quella digitale del Paese, sostituendo un produttore di elettricità altamente inquinante.

Importante sarà garantire un indotto occupazionale almeno di pari livello rispetto alla centrale a carbone: su 1.200 operai impiegati nell’attività, già a marzo erano dimezzati a 600. Il Mimit vuole intervenire anche in questo senso, garantendo uno sbocco occupazionale anche con la riqualificazione. Però in settori strategici e con minore esposizione ad agenti inquinanti.