Esg Italia, isole di calore nelle città: basta solo il 5% di aree verdi in più. Lo studio Redazione 17 June 2025 Secondo uno studio Cnr-Ibe e Ispra, basterebbe il 5% di aree verdi in più in Italia per diminuire di 0,5° C la temperatura nelle città, riducendo le isole di calore Con l’arrivo del primo grande caldo estivo, le città in Italia, specialmente quelle più grandi e cementificate, stanno cominciando a surriscaldarsi. Anche a causa delle isole di calore, che sono delle aree in cui la temperatura si innalza in modo particolare, a causa di superfici impermeabili che assorbono i raggi solari, si riscaldano con velocità, creano effetti serra e così via. Un esempio possono essere intere strade asfaltate con ai lati edifici in muratura o cemento, che prendono sole diretto, accumulano calore e poi causano delle complicazioni per la vivibilità dei cittadini, oltre che disservizi magari nel trasporto pubblico. Questo avviene in particolare laddove ci sono città con una scarsa quantità di verde urbano, che invece aiuterebbe a ridurre la quantità di raggi solari che arrivano al suolo, mantenendolo più fresco e impedendo la creazione delle isole di calore. Uno studio realizzato da Cnr-Ibe in collaborazione con Ispra, rivela che con un aumento del 5% della copertura arborea nelle città si può ridurre la temperatura media superficiale di oltre 0,5° C. In particolare la ricerca si è fondata sull’analisi delle Suhi (Surface Urban Heat Island, le isole di calore urbane) dei venti capoluoghi di Regione in Italia, monitorando il periodo estivo, tra giugno e agosto, nel decennio 2013-2023. Tutto attraverso dati tradotti in immagine provenienti dal satellite, forniti da Nasa e Copernicus. Italia, isole di calore nelle città: il verde pubblico è la soluzione per combatterle Italia, isole di calore nelle città: basta solo il 5% di aree verdi in più. Lo studio LEGGI ANCHE Milano, piazze senza alberi: il caso di “San Babila” e “Cordusio” e il rischio di avere isole bollenti L’indagine, avvenuta nell’ambito del programma biennale Mirficus (Monitoraggio degli Interventi di RIForestazione per l’Isola di Calore Urbana tramite i Satelliti), ha messo in luce come alcune città, tra cui L’Aquila, Genova, Torino, Trieste e Trento, la temperatura tra la parte più centrale del tessuto urbano e quelle più periferiche, in estate, aveva una divaricazione non indifferente. Questo perché nelle porzioni più decentrate c’è maggiore presenza di verde pubblico. Importante anche la topografia, visto che in città dai territori meno pianeggianti risulta anche più facile un surriscaldamento delle zone centrali. Altre città, invece, come Napoli, Milano, Firenze, Roma, essendo costruite su pianure e avendo una distribuzione più uniforme del verde urbano, hanno isole di calore meno intense, benché non ne siano prive. La soluzione è quindi quella di piantare più alberi, investire nella vegetazione pubblica, per poter ottenere benefici dal punto di vista della temperatura e della vivibilità.