Esg Italia, problema col biometano: obiettivi del 2030 ancora lontani. Il piano del Governo Redazione 20 June 2025 Energia Sostenibilità Ritardo sul biometano in Italia: gli obiettivi del 2030 sono a rischio. Al momento la previsione è di coprirne al massimo il 60% L’Italia è molto indietro sugli obiettivi da raggiungere in termini di produzione di biometano. Secondo l’Hydrogen and Alternative Fuels Report 2025, lo studio del Politecnico di Milan, il rischio è che, senza nuove risorse, oltre la metà dei progetti per la produzione di biometano potrebbero non partire. Nonostante i fondi stanziati al Pnrr, la capacità produttiva prevista entro il 2030 coprirà al massimo il 60% dell’obiettivo fissato al Piano nazionale integrato Energia e Clima (PNEIC). Secondo il report il mancato raggiungimento degli obiettivi, che sarebbero di 5 miliardi di metri cubi contro i 4 a cui si può arrivare al massimo, come riporta QuiFinanza, è dovuto a: il numero elevato di progetti esclusi dai contributi in conto capitale per esaurimento dei fondi disponibili; i tempi stretti per completare i lavori (la scadenza è fissata al 30 giugno 2026) per accedere ai fondi del Pnrr Italia, il piano per il biometano Italia, problema col biometano: obiettivi del 2030 ancora lontani. Il piano del Governo LEGGI ANCHE Roma Mobilità, approvato il piano del Comune: semafori e ztl, come cambia la sicurezza Il ritardo nella produzione di biometano non mette solo a rischio la fonte rinnovabile. Si tratta, infatti, di una risorsa per ridurre la dipendenza energetica dall’estero e per decarbonizzare i settori che consumano più energia. I rischi sono, quindi, per gli obiettivi climatici europei, la sicurezza energeetica e la stabilità industriale di alcuni comparti cruciali. Il Governo, per evitare il fallimento degli obiettivi, ha presentato alla Commissione Europea una richiesta di revisione del Pnrr. Ha chiesto di destinare i fondi inutilizzati da altre missioni de piano al sostegno del biometano e di progorare di sei mesi la scadenza per accedere ai contributi in conto capitale. Si sta inoltre valutando un’asta pubblica per i fondi residuri e un nuovo schema di incentivi.