Legal I sindaci non dovranno più mantenere dirigenti nominati dai predecessori Emiliano Ragoni 24 June 2025 Italia I sindaci non dovranno più mantenere in organico i dirigenti nominati dai predecessori. Nella Conferenza Unificata del 12 giugno è stato espresso parere favorevole dall’ANCI sul disegno di legge che disciplina le carriere dirigenziali nella pubblica amministrazione Nella Conferenza Unificata del 12 giugno è stato manifestato parere favorevole sul disegno di legge recante “Disposizioni in materia di sviluppo della carriera dirigenziale e della valutazione della performance del personale dirigenziale e non dirigenziale delle pubbliche amministrazioni”. La conferma nella Conferenza Unificata Nella riunione l’Anci è stato approvato un emendamento che va a ribaltare quanto statuito nel 2014 dalla Corte di Cassazione, che aveva stabilito che la durata minima di tre anni si dovesse applicare anche agli incarichi dirigenziali di natura fiduciaria assegnati dai comuni ex art. 110 del Testo unico sugli enti locali (d. lgs. n. 267/2000). Cosa significa questo? Significa che i sindaci non dovranno più mantenere in organico dirigenti nominati dai predecessori, in quanto la durata degli incarichi di suddetti dirigenti dovrà cessare con il mandato del sindaco. Nello specifico, il parere positivo è stato espresso nella Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano (Repertorio atto n. 68/CU). Sindaci e dirigenza: addio agli “incarichi dirigenziali ereditari” Il vicepresidente dell’Anci, Roberto Pella, a margine della Conferenza Unificata, ha dichiarato: “Una pronuncia della Cassazione del 2014 aveva stabilito che la durata minima di tre anni per i dirigenti di ruolo si applicava anche agli incarichi nei Comuni ex articolo 110 Tuel. Con l’emendamento approvato oggi in Unificata e per questo ringraziamo la sensibilità del Ministro e del suo capo dell’ufficio legislativo, il problema si risolve definitivamente”. Il parere dell’ANCI L’ANCI ha espresso parere favorevole, manifestando apprezzamento per l’accoglimento delle proposte e delle osservazioni formulate. Il parere favorevole è stato espresso sull’autonomia regolamentare dei comuni circa i controlli interni e sulla definizione di percorsi professionali dei dipendenti verso la dirigenza. L’ANCI si è pronunciata positivamente anche per le misure utili a risolvere rilevanti questioni applicative sugli incarichi dirigenziali. Secondo l’associazione si tratta di un passo avanti molto importante perché si parifica il livello dei dirigenti dei comuni a quello dei dirigenti dello Stato. Sì anche dall’UPI L’UPI (Unione Province d’Italia) ha espresso parere favorevole, manifestando apprezzamento per l’accoglimento di diverse proposte emendative avanzate. In particolare, il richiamo al necessario collegamento tra le performance individuali e le performance della pubblica amministrazione. Sì anche per il richiamo all’autonomia regolamentare degli enti locali per il recupero dei principi della legge. L’UPI ha caldeggiato la possibilità di costituire organismi di valutazione in ambito provinciale e metropolitano e ha auspicato un coinvolgimento delle province e degli enti locali anche nella fase di ulteriore esame del disegno di legge in Parlamento. Emiliano Ragoni