Liguria, il project manager Arcangelo Merella: Tpl, digitalizzazione e urbanistica, così puntiamo a rendere Genova più smart

Liguria, il project manager Arcangelo Merella: Tpl, digitalizzazione e urbanistica, così puntiamo a rendere Genova più smart

Arcangelo Merella, project manager di “Smart Genova”, spiega a CityNext tutti i progetti e le sperimentazioni in atto per rendere il capoluogo della Liguria sempre più intelligente

Genova sta cambiando e cambierà puntando verso una direzione. Quella di diventare sempre di più una Smart City. Ci sono tanti progetti che crescono, fervono, si trasformano. E tutti concorrono a ottimizzare i trasporti e la vivibilità di una delle più grandi città d’Italia. Non per nulla esiste un’organizzazione, di emanazione comunale, che si chiama proprio “Smart City”. Che raggruppa tutti gli enti che si occupano di rendere il capoluogo della Liguria un centro urbano intelligente. 

Tra queste realtà di ricerca ed elaborazione di idee c’è anche “Smart Genova”. Un programma di cui il project manager è Arcangelo Merella, con cui CityNext ha avuto il piacere di dialogare su cosa c’è in ballo per rendere la città sempre più tecnologica ed efficiente. A partire dalla mobilità. Merella, infatti, spiega che ci sono vari studi e idee applicative per apportare modifiche su vari fronti alla logistica genovese e al trasporto, in una delle città più trafficate e interconnesse del Paese. In Smart Genova è compreso l’Intelligent Urban Mobility (Ium), all’interno del quale

stiamo cercando di capire come il commercio si è modificato per effetto dell’e-commerce, quali sono le esigenze dei trasportatori e di chi riceve la merce. E si sta creando un software che dovrebbe aiutare i distributori a orientarsi al meglio nel traffico. Gli si può dire quali sono le condizioni di traffico nella loro destinazione. Oppure l’offerta di posti liberi di sosta. Un’attività che oggi è concentrata sull’elaborazione del software sulla base dei dati che otteniamo dai trasportatori

Il Mobility Lab, invece, sta cercando di lavorare ad altre due innovazioni per Genova, che però necessitano di un’infrastruttura adatta a livello di connessione di rete:

ci sono due cose che ci interessa approfondire: sperimentazioni sulla guida autonoma e l’uso di droni per il trasporto delle merci. Però ci sono fattori abilitanti da cui non puoi prescindere, come la rete 5G e la sensoristica. Anche per la smart road che abbiamo in mente di realizzare in Val Polcevera è una componente necessaria. Abbiamo affidato all’Università di Genova e altre società specialistiche un lavoro per vedere su tutto il territorio, comunale in primis e regionale poi, come funziona il 5G. Che è indispensabile

Genova sta attuando un rinnovamento dell’impianto semaforico, con telecamere intelligenti che aiutino a monitorare il traffico in tempo reale. Poi, grazie a centinaia dispositivi di monitoraggio in corso di installazione, si sta cercando di potenziare le Ztl, di avere informazioni su chi si muove in città, chi arriva e chi esce. Anche quanti pedoni circolano. Tutto questo grazie ancora al progetto “Smart Genova”. Ma non è finita qui. Merella spiega che ci sono al vaglio vari progetti di trasporto pubblico e sharing mobility:

a livello di Tpl stiamo portando avanti un sistema di trasporto collettivo condiviso. Abbiamo sviluppato dei concept di riorganizzazione degli spazi in prossimità dei nodi di scambio del trasporto pubblico, in sostanza vicino alle stazioni ferroviarie, dove viene creato uno spazio attrezzato e riconoscibile in cui l’utente trova tutto ciò che può usare per muoversi in maniera sostenibile. Bike sharing, car sharing, moto sharing, in una logica di full electric. Il Tpl si muove in questa direzione

I tecnici stanno cercando di capire come si muovono i genovesi, quanto sono propensi a utilizzare il trasporto pubblico, quanto sono disposti a pagare per accedere e circolare in eventuali zone limitate, come l’Area C di Milano. Al vaglio, poi, c’è anche un’applicazione che consenta di fondere, in un’unica piattaforma, servizi di mobilità e turistici, oltre che di monitoraggio su come muoversi con mezzi pubblici possa ridurre le emissioni:

Vogliamo creare un’applicazione che permetta di avere molte informazioni sul traffico e di prenotare servizi di mobilità condivisa, oppure di pagare la sosta, effettuare tutte le attività connesse al trasporto. E metteremo dentro un calcolo di risparmio di CO2, ovvero un conteggio in stima delle emissioni che l’utente risparmia con un comportamento virtuoso e tramite l’utilizzo del trasporto pubblico green. Dentro questa app vorremmo anche mettere le possibilità, per i visitatori, di accedere a tutte le informazioni dei luoghi turistici, dal come arrivare in un sito al prenotare il biglietto. Complica però un po’ la cosa, stiamo valutando

Genova sempre più smart, Arcangelo Merella: “Dal gemello digitale alla sharing mobility, passando per ‘Città 15 minuti’: tanti i progetti al vaglio”

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Liguria, il project manager Arcangelo Merella: Tpl, digitalizzazione e urbanistica, così puntiamo a rendere Genova più smart

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Ci sono poi studi sull’organizzazione e pianificazione urbana, per renderla ancora più vivibile ed efficiente. Attingendo a modelli ideati a livello empirico, a Genova si sta cercando di capire come renderli il più applicabili possibile. A partire, spiega Arcangelo Merella, dal gemello digitale della città:

Ci piacerebbe realizzare il digital twin della città, fatto in modo puntuale e preciso. Questo richiede molto lavoro, ma è uno strumento straordinario che può interessare non solo il Comune ma anche gli ordini professionali. Questo sistema, tra l’altro, può essere una novità anche in Europa, perché alcune delegazioni straniere sono venute a chiedere informazioni

Poi “Smart Genova” sta lavorando a calare sul capoluogo della Liguria il cosiddetto modello “Città 15 minuti”:

una rappresentazione grafica e con grafici, di quanto tempo occorra in un’area circoscritta per raggiungere servizi di primaria utilità, da quelli sanitari a culturali, passando per quelli alimentari. A seconda di come mi muovo, di quale mezzo scelgo per spostarmi, ho le informazioni di quanto ci impiegherò a raggiungere tutto. E questo ci permetterebbe di capire se ci sono zone svantaggiate rispetto ad altre. Dobbiamo affinarlo, ad oggi la dimensione territoriale proposta è molto ampia, e allora penso che si dovrà scendere a una scala più bassa

E, successivamente, anche il modello “3, 30, 300“, per cui ogni cittadino dovrebbe vivere in prossimità di 3 alberi, in un quartiere con il 30% di aree verdi e a massimo 300 metri da un parco. Per avere benefici in termini di vivibilità. Una sfida non semplice per Genova, ma il project manager Merella resta positivo:

L’altro modello che stiamo studiando è il cosiddetto “3 30 300”. È difficile che tutti abbiano a Genova questo indice di benessere, in certi contesti soprattutto, come nel centro storico. Si possono però creare delle isole specifiche nelle vicinanze. Ci sono già delle installazioni di alberi, come nel Porto Antico o nella nuova Piazza Caricamento. L’obiettivo è capire nei quartieri più periferici come intervenire per aggiungere verde. E poi impostare eventuali nuove edificazioni che debbano tenere conto di questi parametri

Genova poi sarebbe vicina a far partire il progetto dei parcheggi intelligenti:

stiamo sperimentando un sistema di telecamere basate anche su intelligenza artificiale che riescano a dire in aree di sosta non chiuse quali sono quelle che si liberano. Potrebbe essere già perfettamente funzionante da qualche mese ma ancora manca l’erogazione continua dell’energia elettrica. In questo modo comunicheremmo ai cittadini quali sono le aree con parcheggi liberi, mettendo in piedi un sistema di informazione con cartelli luminosi in varie zone della città. Tutti gli operatori hanno deciso di aderire

Francesco Tonelli