Decreto Infrastrutture 2025, più sicurezza e innovazione

Decreto Infrastrutture 2025, più sicurezza e innovazione

Il Decreto-legge n. 73/2025, approvato dalla Camera il 10 luglio e ora all’esame del Senato, rappresenta una delle riforme più ampie e articolate degli ultimi anni in tema di infrastrutture, trasporti e sicurezza urbana.

Il provvedimento

Composto da 36 articoli e 3 allegati, interviene su molteplici fronti: dalla gestione degli autovelox alla digitalizzazione dei servizi pubblici, fino al rafforzamento della sicurezza informatica e all’ammodernamento della logistica.

Di seguito, un’analisi delle principali misure che cambieranno il volto delle città italiane nei prossimi anni.

Autovelox, trasparenza e sicurezza

Uno degli aspetti più innovativi del decreto riguarda la gestione degli autovelox.

È prevista l’istituzione di una sezione dedicata sul website del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), dove saranno censiti tutti i dispositivi presenti sul territorio.

Questo censimento digitale garantirà informazioni chiare su omologazione e conformità tecnica di ogni apparecchio.

Quindi, superando l’attuale incertezza che spesso genera ricorsi e contenziosi legali.

Le nuove regole impongono criteri rigorosi per l’installazione:

  • autorizzazione obbligatoria della Prefettura, che valuterà la reale necessità del controllo sulla base dei dati di incidentalita,
  • obbligo di segnalazione chiara e visibile delle postazioni, con distanze minime precise tra cartello e dispositivo,
  • divieto di installazione su strade urbane locali o di quartiere e su tratti con limiti di velocità troppo bassi rispetto al tipo di strada,
  • sanzioni annullabili in caso di irregolarità nella segnaletica o nell’installazione.

Queste disposizioni puntano a restituire agli autovelox la funzione primaria di presidio per la sicurezza stradale nelle aree effettivamente a rischio.

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Digitalizzazione e sicurezza informatica

Il decreto dedica ampio spazio alla modernizzazione digitale delle infrastrutture pubbliche.

In particolare, vengono stanziate risorse per:

– Potenziare la sicurezza informatica e gestionale degli uffici centrali e territoriali della Motorizzazione civile.
– Aumentare la resilienza delle reti digitali, fondamentali per la continuità e la qualità dei servizi pubblici in ambito automobilistico e infrastrutturale.
– Favorire l’integrazione tra sistemi di monitoraggio del traffico, piattaforme digitali e dispositivi smart, elementi chiave per le città intelligenti del futuro.

Questi investimenti sono cruciali per prevenire attacchi informatici e garantire la protezione dei dati sensibili, in un contesto in cui la digitalizzazione è sempre più centrale per la gestione urbana.

Logistica e autotrasporto

Il settore dell’autotrasporto riceve particolare attenzione, con misure che mirano a razionalizzare le operazioni e tutelare gli operatori:

– Introduzione di un periodo di franchigia di 90 minuti per le operazioni di carico e scarico merci. Superato questo limite, il committente deve corrispondere al vettore un indennizzo automatico di 100 euro per ogni ora (o frazione) di ritardo, rivalutato annualmente secondo l’indice ISTAT.
– Obbligo di comunicazione dettagliata da parte dei committenti su luogo, orario e modalità delle operazioni, con possibilità di prova tramite sistemi di geolocalizzazione o tachigrafi intelligenti.
– Responsabilità solidale tra committente e caricatore per il pagamento degli indennizzi, a tutela della posizione economica dei vettori e per disincentivare comportamenti disorganizzati nella filiera logistica.

Inoltre, sono previsti nuovi fondi per l’ammodernamento della flotta dei veicoli e per il monitoraggio finanziario delle grandi opere, con l’obiettivo di aumentare efficienza, sicurezza e sostenibilità ambientale.

Grandi opere e innovazione infrastrutturale

Il decreto interviene anche su progetti strategici come il Ponte sullo Stretto di Messina, la realizzazione di nuove tratte ferroviarie e il completamento di opere idriche e viarie.

Tra le principali novità:

– Semplificazione delle procedure espropriative e aggiornamento dei piani economico-finanziari delle concessioni.
– Stanziamento di risorse per la progettazione e il completamento di infrastrutture prioritarie, tra cui gallerie, varianti stradali e impianti idrici.
– Istituzione di commissari straordinari per accelerare la realizzazione di opere complesse e garantire il rispetto delle tempistiche previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)[6][7].

Sostenibilità ed energia, focus sulle rinnovabili

Un capitolo importante è dedicato alla transizione energetica:

  • incremento dei fondi per la capacità di liquefazione e rigassificazione del gas naturale, con investimenti destinati a progetti strategici che rispettino criteri di sostenibilità e tempistiche certe,
  • interventi per accelerare la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, semplificando le procedure e individuando aree idonee per l’installazione.

Queste misure sono in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e rappresentano un’opportunità per le città di diventare sempre più green e resilienti.

Verso una svolta

Il Decreto-legge 73/2025 segna una svolta per le città italiane, introducendo strumenti innovativi per la gestione della mobilità, la sicurezza stradale, la digitalizzazione e la sostenibilità.

L’approccio integrato e multidisciplinare del provvedimento offre alle smart city un quadro normativo moderno e funzionale, capace di coniugare trasparenza, efficienza e tutela dei diritti dei cittadini.

La sfida ora è nell’attuazione concreta di queste misure, affinché le città possano davvero diventare più sicure, vivibili e sostenibili nel prossimo futuro.