Legal Smart Road Novità al Codice Appalti nella conversione del Decreto Infrastrutture Laura Biarella 18 July 2025 Italia Con la conversione in legge del Decreto Infrastrutture, votata dal Senato il 16 luglio, prendono forma importanti novità al Codice degli Appalti, pensate per rendere più efficienti e sostenibili le procedure di costruzione e gestione delle grandi opere pubbliche. Il provvedimento interviene sia sul testo del Codice dei contratti pubblici che sull’apparato normativo legato agli interventi di protezione civile, introducendo nuovi strumenti per accelerare e monitorare i cantieri strategici. La conversione, con modificazioni, del Decreto Infrastrutture, segna un deciso passo avanti verso una governance più moderna delle opere pubbliche, rilanciando sviluppo infrastrutturale, sostenibilità, e il ruolo delle città intelligenti nella trasformazione del Paese. Incentivi ai dirigenti per funzioni tecniche Tra le innovazioni principali emerge la possibilità, in deroga al principio di onnicomprensività, di corrispondere incentivi per funzioni tecniche anche al personale con qualifica dirigenziale. Questo riconoscimento consente un maggiore coinvolgimento dei dirigenti nella gestione e nell’ottimizzazione degli appalti pubblici, allineando la normativa nazionale alle esigenze operative e ai suggerimenti delle Autorità di settore. Anticipi per servizi di ingegneria e architettura Un’importante apertura riguarda la concessione di anticipazioni sul prezzo, fino al 10% dell’importo complessivo, anche per i servizi di ingegneria e architettura. Questa misura, inserita nei documenti di gara, mira a sostenere i professionisti nelle prime fasi dei lavori e favorire l’immediato avvio della progettazione. Procedure semplificate per somma urgenza e protezione civile Riorganizzate e rese più chiare le procedure per gli affidamenti in situazioni di somma urgenza e per gli eventi di protezione civile, separando i due regimi e introducendo soglie più flessibili per l’affidamento diretto. Viene estesa la possibilità di derogare ad alcuni vincoli, garantendo comunque i principi europei e la tracciabilità dei contratti in caso di emergenze di rilievo nazionale. Revisione prezzi, tutela anti-caro materiali e nuove soglie Il testo affronta il tema degli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali, consentendo anche per i contratti con bandi pubblicati tra luglio e dicembre 2023 l’applicazione delle revisioni prezzi previste dal nuovo Codice Appalti. E ciò purché non siano già stati previsti altri meccanismi di compensazione. Inoltre, viene prevista la rivalutazione annuale degli eventuali indennizzi dovuti alle imprese, in base all’indice ISTAT FOI. Rafforzamento del Collegio consultivo tecnico e del monitoraggio Si rafforza il ruolo dei Collegi consultivi tecnici (CCT), strumenti chiave nella prevenzione e gestione delle controversie tra enti e imprese. La nuova norma amplia i criteri di selezione dei membri e introduce meccanismi di contenimento dei compensi per i grandi appalti. In modo parallelo, vengono stanziate nuove risorse per il monitoraggio finanziario delle grandi opere e dati più dettagliati obbligatori nei sistemi informativi condivisi. Green e digitalizzazione, appalti più sostenibili e smart Importanti update riguardano i criteri ambientali minimi (CAM) e la digitalizzazione. I CAM (Criteri Ambientali Minimi) vengono chiariti e resi obbligatori per tutte le ristrutturazioni pubbliche, incluse le demolizioni e ricostruzioni. Avanza anche la digitalizzazione delle procedure e la standardizzazione delle informazioni, con sistemi centralizzati per l’identificazione delle opere e degli appalti. Norme transitorie e maggiore flessibilità per le “classifiche” SOA Prorogato il regime transitorio che consente, nelle gare iniziate prima del 31 dicembre 2024, di utilizzare per la qualificazione anche i lavori eseguiti in subappalto. Con ciò favorendo la continuità delle imprese nel sistema di qualificazione pubblico. Semplificazione e trasparenza: una scelta strategica Le novelle puntano a semplificare, accelerare e rendere più trasparente il sistema dei contratti pubblici. Quindi, allineando la normativa italiana agli standard europei e ai principi di sostenibilità e digitalizzazione che caratterizzano le moderne smart city.