Italia dall’alcolock alle mini sospensioni delle patenti: le nuove regole del Codice della Strada

Italia dall’alcolock alle mini sospensioni delle patenti: le nuove regole del Codice della Strada

La nuova riforma del Codice della Strada in Italia prevede un’inasprimento delle sanzioni e modalità più agevoli di test e controlli per le forze dell’ordine. Ecco le principali novità 

Sono tante le novità dell’ultima riforma del Codice della Strada, che introduce in Italia un inasprimento sostanziale delle sanzioni per chi commette delle violazioni. La volontà di aumentare la sicurezza stradale e di ridurre incidenti ha spinto a studiare modalità differenti e a introdurre anche nuovi dispositivi per punire ancora più severamente chi mette in pericolo la propria vita e quella degli altri. Fungendo così da deterrente per coloro che intendono mettersi alla guida quando non potrebbero. Oppure quando, già al volante, adottano comportamenti scorretti, come utilizzare il telefono.

Sospensione della patente

Una delle novità principali è quella della mini-sospensione della patente. Si tratta di un nuovo strumento sanzionatorio, che verrà applicato solo a chi ha già meno di venti punti sulla licenza di guida. È un periodo in cui quest’ultima viene sospesa, ma con tempistiche inferiori a quelle precedenti (da 7 a 30 giorni). Anche perché viene comminata per infrazioni diverse. Si potrà ricevere una mini-sospensione della patente, per esempio, per la mancanza di cinture di sicurezza, l’uso del cellulare al volante, il mancato rispetto delle precedenze o scorretti comportamenti in autostrada.

Le forze dell’ordine possono contestare la sospensione direttamente sul posto. E la lunghezza del provvedimento varia. Si tratta di 7 giorni per chi ha tra 10 e 20 punti sulla patente al momento dell’infrazione, 15 se sono meno di 10. Se, però, la violazione del Codice della Strada in questione ha causato un incidente, il periodo raddoppia e può arrivare a 30 giorni.

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Nuove regole tasso alcolemico e alcolock

La sospensione per periodi più lunghi, invece, in caso di positività all’alcol test. Anche in questo ambito, la riforma ha introdotto sanzioni più aspre per scoraggiare a mettersi alla guida ubriaco. Chiaramente per i neopatentati il tasso alcolemico consentito nel sangue resta zero. Ma anche per gli autisti più esperti superare i limiti diventa parecchio sconveniente. Se il test dell’etilometro registra un tasso compreso tra 0,5 e 0,8 g/l, la sanzione pecuniaria può andare da 543 a 2.170 euro, la patente può essere sospesa tra i 3 e i 6 mesi e si perdono 10 punti sulla patente.

Se il test rivela un tasso alcolemico nel corpo tra gli 0,8 e 1,5 g/l, la multa sale alla fascia compresa tra 800 e 3.200 euro, la sospensione della licenza di guida da 6 mesi a un anno, la decurtazione di 10 punti. E si aggiunge anche l’arresto, fino a 6 mesi. Infine, sopra 1,5 g/l di alcol nel sangue, l’ammenda può arrivare a 6.000 euro, la sospensione della patente da uno a due anni, la decurtazione di 10 punti e l’arresto da 6 mesi a un anno. In più c’è la confisca del veicolo.

In più, e questa è una novità assoluta, il Mit introduce in Italia l’alcolock. Si tratta di un dispositivo che rileva il tasso alcolico dell’autista ed è direttamente collegato al meccanismo di accensione della macchina. Chi ce l’ha deve soffiare nel tubicino apposito prima di partire. Se lo strumento rileva troppo alcol nel sangue dell’autista, non si avvia il motore. La legge prevede che venga installato sui mezzi di coloro che hanno ricevuto la condanna per un tasso uguale o superiore a 0,8 g/l, onde evitare recidive. L’installazione è a completa spesa dell’autista, lo Stato non contribuisce in alcun modo. E per applicarlo sull’auto esistono apposite officine autorizzate dal Mit.

Se un posto di blocco sorprende un condannato per positività all’alcoltest a guidare un mezzo senza alcolock pur essendo obbligato, rischia una multa da 158 a 638 euro, più la sospensione della patente fino a 6 mesi. In caso di stato di ubriachezza, le sanzioni vengono aumentate di un terzo.

Novità per il test antidroga

Cambiano anche gli strumenti e le modalità del test antidroga. Che ora le forze dell’ordine potranno fare direttamente al posto di blocco, una volta fermata l’auto. E possono farlo anche se non notano segnali di alterazione. Il nuovo test avviene tramite un tampone, con cui si preleva un campione di saliva che dà quasi subito la risposta sulla positività o meno. Evidenzierà solo le sostanze che possono alterare le lucidità alla guida. In caso di esito negativo, si fanno nuovi test più approfonditi, inviati però a un laboratorio di analisi e quindi non con risposte sul posto. In caso di primo test positivo, i secondi saranno inviati all’Autorità Giudiziaria, per eventuale contro esame.

La positività a test antidroga comporterà una multa da 1.500 fino a 6.000 euro, l’arresto (fino a un anno di detenzione), la sospensione della patente da uno fino a 2 anni e una riduzione di 10 punti su di essa. In certi casi le autorità potrebbero sequestrare il mezzo. Il conducente potrà rifiutare di sottoporsi al test, ma con conseguenze pecuniarie e penali. In caso di incidente con lesioni o vittime stradali, al rifiuto seguirà il tampone coattivo.