MIT, design stradale incide su velocità

MIT, design stradale incide su velocità

Lo studio Slowing by design del Senseable City Lab del MIT rivela come il design stradale possa moltiplicare l’effetto della segnaletica e dei limiti di velocità. 

Le politiche di mobilità comunitarie all’interno dei perimetri urbani

Sono orientate, già da tempo, verso soluzioni che possano migliorare la sicurezza stradale, ridurre l’incidentalità e mitigare i livelli di inquinamento acustico e atmosferico

Ciò nell’ottica di spostamenti sempre più sostenibili.

Uno degli strumenti maggiormente utilizzati a questo fine è l’imposizione di limiti di velocità sempre più bassi.

Questo con  l’adozione di aree di percorrenza massima a 30 km/h in numerose città come Zurigo, Madrid, Londra, Barcellona, Bruxelles, Lione, Valencia, Parigi, Bologna e Milano.

Uno studio del MIT Senseable City Lab introduce oggi una nuova leva: il design urbano.

Lo studio del MIT

Il nuovo studio Slowing by design, del Senseable City Lab del Massachusetts Institute of Technology (MIT), rivela come il design stradale possa moltiplicare l’effetto della segnaletica e dei limiti di velocità.

Incentivando, naturalmente, il rispetto dei conducenti delle regole.

I risultati dell’analisi MIT evidenziano l’importanza della combinazione tra progettazione stradale e politiche sul traffico.

Ciò per migliorare la sicurezza e la vivibilità all’interno delle aree urbane.

Gli obiettivi di road safety e la soluzione delle numerose amministrazioni cittadine di abbassare la velocità massima consentita nei centri abitati potrebbero, quindi, essere riconsiderati attraverso la leva della pianificazione viaria.

Un’infrastruttura adeguata è infatti in grado di stimolare comportamenti alla guida virtuosi, con flussi di percorrenza a velocità ridotta nei punti chiave della città.

Risultati principali

I risultati emersi dall’analisi evidenziano:

  • una riduzione della velocità di 2-3 km/h nelle zone a 30 km/h rispetto a strade simili a 50 km/h, suggerendo un impatto limitato della sola segnaletica.
  • Le strade strette e chiuse con alta densità edilizia rallentano l’andamento del traffico.
  • Vie ampie e aperte favoriscono una guida più veloce.
  •  Un sistema di IA addestrato con immagini stradali e dati spaziali può costituire uno strumento potente per gli urbanisti.

L’analisi: città a confronto 

L’analisi MIT parte dal confronto, con il supporto dell’intelligenza artificiale per l’analisi di milioni di immagini e dati sulla mobilità veicolare e della telemetria, dei dati sul traffico in tre metropoli: Milano, Amsterdam e Dubai.

Le prime due città, Milano e Amsterdam, sono paragonabili in termini di gestione della mobilità per l’epoca storica in cui sono state fondate, che precede la scoperta del motore a scoppio e dell’automobile.

Le strade in questi poli europei sono di dimensioni contenute, soprattutto nell’area del centro storico, con vicoli stretti, che poco si prestano all’alta velocità.

Dubai, al contrario, è espressione dei centri moderni, pensata e progettata sulla base delle tecnologie più recenti e tenendo  conto delle esigenze di mobilità di utenti e automobilisti.

Milano

L’analisi sui comportamenti degli automobilisti, realizzata attraverso 51 milioni di punti dati di telemetria dei veicoli, mostra che la velocità media dei veicoli nelle strade con un limite di 30 km/h è inferiore di soli 2,29 km/h rispetto a quelle con un limite di 50 km/h con una configurazione stradale simile.

Le rilevazioni suggeriscono che la progettazione stradale è una variabile fondamentale per la riduzione della velocità alla guida, potendo migliorare il rispetto dei limiti in modo naturale e connessa alla conformazione dell’infrastruttura viaria. 

L’indagine su larga scala, mostra velocità inferiori su strade più strette e densamente edificate, rispetto a quelle più ampie e con una visibilità maggiore, dove gli assetti di guida sono più veloci.

Amsterdam e Dubai

Per valutare l’influenza del contesto locale sulle caratteristiche di progettazione urbana, il MIT ha effettuato la medesima analisi ad Amsterdam.

Capitale più simile come tessuto a Milano e Dubai, sviluppata negli ultimi decenni con un design più incentrato sulle auto. 

I risultati delle analisi confermano ampiamente i risultati ottenuti a Milano.

Impatto IA su piani urbani

Per anni, i pianificatori si sono affidati all’intuizione per progettare strade più sicure. Ora, per la prima volta, possiamo quantificare ciò che funziona, utilizzando l’IA e i dati sulla mobilità nel mondo reale“.

Afferma Paolo Santi, Principal Research Scientist presso il MIT Senseable City Lab.

Questo ci permette di progredire verso una pianificazione più intelligente, basata su prove, informata a livello globale e radicata a livello locale.

Roberta Mordini