Venezia, turismo sostenibile: finisce la sperimentazione sul contributo d’accesso giornaliero. I dati finali

Venezia, turismo sostenibile: finisce la sperimentazione sul contributo d’accesso giornaliero. I dati finali

Il 27 luglio l’ultima delle giornate di sperimentazione del contributo d’accesso giornaliero a Venezia: il bilancio dell’iniziativa

Oltre 720.000 voucher di visitatori giornalieri a pagamento, per un incasso complessivo di circa 5.4 milioni di euro. Questo il bilancio delle 54 giornate in cui Venezia ha attivato l’obbligo per i turisti di versare il contributo d’accesso nel caso si fossero fermati solamente un giorno, dalle 8:30 alle 16:00, nella città patrimonio dell’Unesco. Si tratta dello strumento con cui il capoluogo veneto ha deciso di porre un freno, o comunque regolamentare l’overtourism che coinvolge i suoi canali e i suoi edifici storici.

In particolare il turismo mordi e fuggi, di quelle persone che si soffermano un solo giorno. Intasando gli spazi pubblici e creando disagi per la quantità e lo smaltimento dei rifiuti, ad esempio. Un comportamento che, se tenuto da decine di migliaia di persone diverse ogni 24 ore, rischia anche di danneggiare i monumenti e le bellezze della città. Senza nemmeno un ritorno economico significativo per le attività locali.

Ecco perché Venezia, già nel 2024, aveva sperimentato il ticket da visitatore giornaliero. Una specie di biglietto d’ingresso alla città, che permette sostanzialmente due cose. Capire in primis quante persone intendono entrare in città in un dato giorno, così da regolarsi tra presidi di sicurezza, netturbini, operatori sanitari eccetera. E poi avere un contributo col quale sovvenzionare la gestione dei rifiuti e la manutenzione degli spazi cittadini.

L’anno scorso erano 29 le giornate in cui è stato applicato il contributo d’accesso giornaliero. Nel 2025 i giorni erano quasi il doppio, con anche l’aggiunta della maggiorazione per chi prenotava con scarso anticipo. Il ticket costava 5 euro per chi lo acquistava entro il quartultimo giorno dalla visita prevista. Mentre diventava di 10 euro a ridosso dell’arrivo.

Venezia, contributo d’accesso giornaliero: 100mila euro al giorno in media dal turismo mordi e fuggi

Venezia, turismo sostenibile: finisce la sperimentazione sul contributo d’accesso giornaliero. I dati finali

LEGGI ANCHE Panopticon del palcoscenico, come la tecnologia riscrive i confini della privacy e della vergogna

In questo modo Venezia ha raccolto 5,4 milioni di euro in 54 giornate (in pratica 100mila euro al giorno) distribuite tra aprile, maggio, giugno e luglio. L’ultima proprio domenica 27, quando la città veneta ha chiuso la fase sperimentale, cominciando quindi quella di studio dei dati. Per capire se si tratta davvero di un modello funzionante per regolamentare l’overtourism.

In proposito, l’assessore al bilancio di Venezia, Michele Zuin, afferma che lo strumento ha funzionato, rendendo il turismo più sostenibile e porterà a breve anche vantaggi per i residenti e le attività economiche:

Il sistema ha funzionato anche in questo secondo anno di sperimentazione, dimostrando di poter conciliare l’obiettivo di regolamentare i flussi turistici giornalieri con l’accessibilità e la trasparenza verso i visitatori. Il meccanismo della prenotazione anticipata ha incentivato comportamenti responsabili e consapevoli. Inoltre, l’introduzione delle esenzioni per studenti e residenti in Veneto ha semplificato l’esperienza d’uso senza generare criticità. L’obiettivo del sistema non è fare cassa: le risorse raccolte, al netto dei costi di gestione, saranno destinate a interventi a beneficio dei residenti e delle attività economiche, a partire dal mantenimento della riduzione della TARI

Il Comune fa sapere che sul campo, per ogni giorno di utilizzo, sono stati impiegati circa 140 operatori, tra steward, verificatori e agenti della Polizia Locale. Coordinati sul territorio da una task force congiunta Comune di Venezia e Vela Spa. Sono state effettuate complessivamente oltre 445.000 verifiche sui QR-code in tutti i principali punti di accesso alla città, oltre ai controlli a vista sui soggetti che non necessitavano di acquisire un QR. Alla fine si registra l’emissione di circa 2.500 verbali, tra contestazioni e richieste di informazioni integrative.