AI Act, regole per un futuro digitale sicuro in vigore dal 2 agosto

AI Act, regole per un futuro digitale sicuro in vigore dal 2 agosto

Il 2 agosto 2025 segna una svolta epocale per l’Unione Europea: entra in vigore un nuovo pacchetto di disposizioni del Regolamento (UE) 2024/1689, meglio noto come AI Act, la prima normativa organica al mondo dedicata alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale.

Dopo anni di dibattiti, consultazioni e revisioni, l’Europa si dota finalmente di uno strumento giuridico pensato per garantire un utilizzo sicuro, trasparente ed etico dell’IA in tutti i settori della società.

Un Regolamento per governare l’IA

Approvato formalmente nel luglio 2024 ed entrato in vigore il 1° agosto dello stesso anno, l’AI Act è il risultato di un lungo processo legislativo che ha coinvolto istituzioni europee, esperti del settore, associazioni civiche e imprese tecnologiche.

Il suo obiettivo è duplice: da un lato, proteggere i diritti fondamentali dei cittadini; dall’altro, promuovere l’innovazione responsabile.

A differenza di altre normative, l’AI Act adotta un approccio basato sul rischio, classificando i sistemi di intelligenza artificiale in quattro categorie: rischio inaccettabile, alto rischio, rischio limitato e rischio minimo.

Ogni categoria comporta obblighi diversi per sviluppatori, fornitori e utilizzatori.

La timeline dell’applicazione

Il regolamento prevede una applicazione graduale delle sue disposizioni, per permettere ai player coinvolti di adeguarsi ai nuovi requisiti:

  • 2 febbraio 2025: entrano in vigore le norme sulle pratiche vietate (come il social scoring o la manipolazione subliminale) e le misure per l’alfabetizzazione digitale.
  • 2 maggio 2025: vengono pubblicati i codici di condotta volontari per l’uso responsabile dell’IA.
  • 2 agosto 2025: scattano gli obblighi di trasparenza e governance per i modelli di IA ad uso generale, come i modelli linguistici e multimodali.
  • 2 febbraio 2026: si applicano le regole per i sistemi di IA ad alto rischio, come quelli impiegati in sanità, trasporti, istruzione e sicurezza pubblica.
  • 2 agosto 2026: piena applicazione delle norme per i prodotti regolamentati, inclusi quelli soggetti a marcatura CE.

Obblighi per i sistemi ad alto rischio

Le aziende che sviluppano o utilizzano sistemi di IA classificati come ad alto rischio dovranno rispettare una serie di requisiti stringenti.

Tra questi:

  • Progettazione e sviluppo secondo criteri di robustezza, sicurezza e accuratezza (Articoli 9 e 10).
  • Mantenimento di una documentazione tecnica dettagliata e aggiornata (Articolo 11).
  • Obbligo di informare gli utenti quando interagiscono con sistemi di IA (Articolo 50).
  • Adozione di misure per la protezione dei dati personali e la sicurezza delle informazioni trattate (Articolo 71).

Questi obblighi mirano a garantire che l’IA non diventi uno strumento di discriminazione, manipolazione o violazione della privacy.

Le smart city sotto la lente

Uno degli ambiti più direttamente coinvolti dall’AI Act è quello delle smart city, ovvero le città intelligenti che utilizzano tecnologie avanzate per migliorare la qualità della vita urbana.

Sistemi di sorveglianza, gestione del traffico, monitoraggio ambientale e assistenza sociale basati su IA dovranno ora rispettare i principi di trasparenza, equità e protezione dei dati.

Le amministrazioni locali saranno tenute a:

  • Informare chiaramente i cittadini sull’uso dei sistemi di IA.
  • Evitare pratiche discriminatorie, soprattutto nei sistemi di riconoscimento facciale e analisi comportamentale.
  • Garantire la sicurezza dei dati raccolti e la conformità alle normative europee.

In questo contesto, l’AI Act diventa uno strumento fondamentale per rendere le città più etiche, sostenibili e inclusive.

Un manifesto per il futuro digitale

L’AI Act non è solo un regolamento tecnico: è un manifesto politico e culturale per il futuro digitale dell’Europa.

Mette al centro il cittadino, la sua dignità e i suoi diritti, proponendo una visione dell’intelligenza artificiale come strumento al servizio della società, e non come minaccia.

Sebbene alcune imprese possano affrontare sfide nell’adeguarsi ai nuovi standard, il risultato atteso è un ecosistema tecnologico più sicuro e affidabile, capace di generare fiducia e favorire un’adozione più consapevole dell’IA.

In definitiva, il 2 agosto 2025 non è solo una scadenza normativa, ma l’inizio di una nuova era, in cui l’Europa si propone come leader globale nell’innovazione responsabile.