Enforcement Sicurezza urbana? Dalla Lombardia una presa di posizione Silvestro Mar... 05 August 2025 Notizie correlate Editoriale XPRO Video Quale sicurezza urbana per le smart city? Il video dell’evento di Pisa sul d.l. sicurezza Il tema della sicurezza urbana è sempre caro al cittadino, ma anche alla politica, ma quest’ultima, spesso non riesce a cogliere quelle sottile sfumature che potrebbero migliorare lo stato delle cose. Sicurezza urbana, in Lombardia qualcuno batte un colpo Interessante, intanto, constatare il contesto di fondo. Il “colpo” è battuto dagli assessori dei Comuni di Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, centri urbani, che, in tema sicurezza urbana, possono contare su dei corpi di polizia a tutto tondo. La polizia locale dei capoluoghi interessati è dotata di buone strutture. Si parla di una buona capillarità operativa, intendendo sia uffici che servizi dedicati alla risoluzione di un ampio ventaglio di necessità; quindi una buona dislocazione a presidio del territorio. Il 4 luglio 2025, a Mantova, gli Assessori alla Sicurezza di Bergamo, Brescia, Cremona e, chiaramente, di Mantova, si sono incontrati per stendere delle proposte operative. Concrete proposte, queste, da presentare alla Regione Lombardia e finalizzate a migliorare l’apporto alla sicurezza urbana. L’obiettivo principe è quello di potenziare il ruolo della polizia locale, sempre più impegnata nella gestione della sicurezza e nel controllo del territorio. Per fare ciò, gli esponenti politici, accompagnati dai comandanti delle rispettive polizie cittadine, propongono: aggiornamento delle regole sull’uso degli strumenti di difesa a disposizione degli agenti. Si pensi allo spray al peperoncino, alle dotazioni di bastoni retrattili, o altri strumenti di dissuasione, alle bodycam; Accesso diretto al sistema d’indagine informatizzata e interforze. Si arriva a chiedere l’accesso senza avere l’intermediazione delle polizie nazionali. Si vorrebbe auspicare un accesso full, significando non solo l’interazione con alcuni schedari e banche dati, come motorizzazione, pubblico registro automobilistico, ma anche quelle attinenti al controllo del territorio; Una formazione più impegnata per gli operatori. I riferimenti corrono a cicli periodici per i singoli quadri, magari differenziata per ruolo, siano essi dei corsi semestrali e annuali in virtù delle qualifiche; introdurre la figura dello “Street Tutor”, un operatore specializzato nella prevenzione e mediazione in aree sensibili. Si comprenderà come talune misure possono essere immediatamente adottate a livello regionale. In tutti i rimanenti casi, invece, i rappresentanti di queste quattro importanti comunità chiedono che sia la Regione a farsi, a sua volta, portavoce delle esigenze palesate presso il Ministero dell’interno. Si ricorda sempre che sullo sfondo vi sono delle criticità mai sopite: Riordino del sistema di polizia locale mai affrontato seriamente, stante che l’idea auspicata da varie sigle sindacali sia quantomeno un cambio delle condizioni contrattuali; La lettera ANCI ai Ministri Nordio e Piantedosi sulle criticità rilevata per affrontare il tema sicurezza nelle città. Silvestro Marascio
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