Enforcement Sicurezza urbana, tuona l'ANCI: stop ai sindaci sceriffo senza fondi Silvestro Mar... 07 August 2025 Notizie correlate Enforcement Sicilia, telecamere di sicurezza: nuove installazioni in sette Comuni Enforcement Monopattini elettrici, ora ci sono le regole anche per loro: targa e assicurazione obbligatorie Il tema della sicurezza urbana è sempre più al centro di bagarre politiche. Stante endorsement incassato dagli ermellini, per il decreto sicurezza, si continua a tirare per la giacchetta il Ministero, ora è la volta di ANCI. Sicurezza urbana, paradigma da rivisitare? Le necessità dei Comuni, riforme non attivate per la polizia locale, esigenze della popolazione per una maggiore sicurezza, la definizione stessa di sicurezza urbana, forse da rivisitare. Queste sono le tematiche sul tavolo per l’ANCI, in una missiva inviata a Piantedosi e Nordio, i Ministri dell’interno e giustizia. La sicurezza è da sempre un tema caldo per la politica, salvo poi – a emergenza trascorsa – non affrontare alcune criticità che si vanno strutturando. Prescindendo, infatti, dal vertice, che si terrà tra ANCI e Piantedosi, la sicurezza è sempre declinata nella maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio. Difficile affrontare argomento con una chiave di lettura innovativa e a 360 gradi. Si consideri quantomeno un cambio contrattuale per la polizia locale, la possibilità di offrire “nuovi” strumenti alla stessa, come autonomo accesso a banche dati e piattaforme idonee per condividere informazioni con le altre forze di polizia. L’alter ego ideale della sicurezza è infatti la mancanza di condivisione informativa. Questa purtroppo non è una novità. Si ricorda come dalle statistiche del nuovo codice della strada, i dati delle polizie locali non sono considerati, mentre polizia di stato e carabinieri si. Gli interventi sulla problematica Il tema sul tavolo, quindi, è la sicurezza urbana, arrivandoci attraverso la potestà dello Stato sull’ordine e la sicurezza pubblica. Lo ricorda il Sindaco di Palermo, Lagalla, che, intervenendo, declina quanto già anticipato: “La materia dell’ordine e della sicurezza pubblica, come specifica la stessa Associazione dei Comuni italiani, fa capo allo Stato e al Governo e l’esposizione dei sindaci su questo fronte ci spinge a un momento di costruttivo confronto e valutazione per provare ad imprimere un salto di qualità con l’adozione di nuove soluzioni, toccando diversi aspetti che vanno dal rafforzamento dei corpi di polizia municipale ai piani di dislocamento delle forze di polizia sul territorio”. Manfredi, presidente ANCI, afferma che i Comuni sono virtuosi nel mettere a sistema progettualità PNRR e che per la sicurezza vanno raddoppiati i fondi, infatti, scrive l’associazione dei Comuni: [Che si ritrovano, ndr.] Senza strumenti e risorse necessarie ed autonome per bilanciare e calibrare gli interventi […]. Servono certamente risorse e anche una maggiore flessibilità nell’utilizzo delle stesse. Gli “interventi da calibrare” sono individuati rispetto a quei fenomeni di degrado sociale che sono appannaggio dei Sindaci, e che creano disagio sociale. Infatti, interviene Luca Milani (Capogruppo PD) al Comune di Firenze: “Occorrono risorse economiche perché la sicurezza urbana ha bisogno di interventi sociali. Il Governo di centrodestra ha disposto risorse pari a 15 milioni per tutte le città metropolitane: a Firenze poco più di un ero e mezzo ad abitante. L’ANCI si è fatta portavoce di un bisogno di tutti i cittadini.” In conclusione, l’ANCI, nella propria lettera, ricorda la necessità di avere maggiori risorse umane e un rafforzamento del corpo di polizia municipale, intendimento che è stato portato avanti nell’incontro del del 17 luglio con Piantendosi, richiedendo: “un nuovo patto nazionale per il diritto alla sicurezza dei cittadini e la vivibilità delle città italiane. Le risorse da dedicare alla sicurezza urbana per il 2025 sono pari a 24,5 milioni di euro, risorse quindi inadeguate […] rafforzamento dei corpi di polizia municipale con assunzioni a tempo determinato, sul modello della misura adottata per il reclutamento degli assistenti sociali. Serve un finanziamento stabile dello Stato e a valle di questo un obiettivo standard di servizio sulla base del rapporto fra unità di personale e popolazione residente”. Nel frattempo, stante – come si scriveva – validità impianto del decreto sicurezza, un fronte bipartisan di Sindaci insorge contro la mancata procedibilità d’ufficio contro i borseggiatori, escluso dalla precedente riforma Cartabia e argomento non affrontato da attuale esecutivo e appoggiato al tempo esecutivo Draghi. Concludendo, circa le richieste avanzate da ANCI, chi scrive non crede si arriverà a una quadra in tema di rivisitazione del contratto per la polizia locale, nemmeno considerando “nuovi strumenti” o – meglio – adeguamento di quelli esistenti, per una progettualità a tutto tondo, si arriverà a concedere, probabilmente, solo misure di allenamento assunzionali, senza considerare tutto il contorno, come una formazione uniforme, e più telecamere, che comunque sono un buon deterrente per le baby gang, ma non sono tutto. Silvestro Marascio
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