Liguria, problemi per le bici: vendite in frenata e piste ciclabili poco acccessibili per colpa delle auto

Liguria, problemi per le bici: vendite in frenata e piste ciclabili poco acccessibili per colpa delle auto

In Liguria chi sceglie la bici trova sempre più difficoltà: vendite in frenata e piste ciclabili rese difficilmente percorribili dalle automobili

Problema legato alla mobilità sostenibile in Liguria. Dopo il boom del 2020, post Covid, le vendite di bicilette sono in frenata e, inoltre, percorrere le piste ciclabili presenti per circa 230 chilometri su tutto il territorio regionale sta diventando sempre più difficile.

In questo senso rimane lavoro da fare perché, come si legge sul Secolo XIX, spesso quese piste sono dipinte sull’asfalto senza protezione e, inoltre, i ciclisti sono continuamente obbligati a fare slalom in mezzo alle auto. In Valpolcevea, la pista da Pontedecimo alla Fiumara, è cambiata rispetto al progetto iniziale, come afferma il presidente del Municipio, Michele Versace: “Abbiamo chiesto e ottenuto più spazio per le auto. Siamo tornati a due corsie, dove ne era prevista una, in prossimità dell’incrocio con l’Ipercoop, e in via Polonio non ci saranno più le aiuol alberate”.

Liguria, cosa succede alle piste ciclabili

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Il mancato rispetto delle piste ciclabili, dove spesso si trovano auto parcheggiate, è un problema sia per la mobilità che per la sicurezza dei ciclisti stessi. Il lavoro da fare per rendere la mobilità sempre più sostenibile è molto. Le vendite di biciclette sono diminuite e anche i dati sul bike sharing, attivo a Genova e La Spezia, non sono incoraggianti.

A Genova il servizio di Genova Parcheggi ha 165 abbonati, uno ogni 3.000. Qualche iniziativa, però, c’è come quella di Cesare Retz, che ha lanciato Bike Boom:

Ho creato una mia piccola società, fatto un investimento, comprato 75 bici e sono partito ad aprile. Attraverso l’app di Bike Boom, le bici possono essere prelevate in tutta Genova. Devono essere lasciate nelle rastrelliere comunali. I turisti ci stanno apprezzando. I residenti ancora di più, sono il 60% della nostra clientela. Le strade più battute sono quelle del centro e, la sera, dai giovani della movida, corso Italia. Entro due anni vorrei arrivare ad almeno 200 bici.