Smart Road Tech L'installazione di antenne e ripetitori, reazioni contrastanti nelle comunità Laura Biarella 03 September 2025 Citizen Digitalizzazione L’installazione di antenne e ripetitori per le telecomunicazioni è sovente un punto dolente per le comunità locali, originando un dibattito acceso e reazioni contrastanti. Mentre la necessità di una connettività avanzata è universalmente riconosciuta, la preoccupazione per la salute, l’impatto estetico e la svalutazione immobiliare spinge molti cittadini a opporsi fermamente. La prospettiva dei cittadini tra timori e NIMBY Quando si annuncia un progetto di installazione, sovente la prima reazione è la paura. I cittadini si interrogano sui potenziali rischi per la salute associati alle onde elettromagnetiche, nonostante le rassicurazioni di enti scientifici e regolatori. Il principio di precauzione prevale, e i comitati di quartiere si mobilitano per bloccare i progetti. Questo fenomeno è spesso etichettato come NIMBY (“Not In My Back Yard”, ovvero “non nel mio cortile”), acronimo che descrive la riluttanza ad accettare strutture necessarie, ma indesiderabili, nei pressi della propria abitazione. Le proteste sono alimentate da diversi fattori: Preoccupazioni per la salute: nonostante gli studi scientifici non abbiano dimostrato un nesso causale tra le onde elettromagnetiche non ionizzanti e patologie gravi, il timore persiste, soprattutto riguardo all’esposizione di bambini e anziani. Impatto visivo: le antenne, spesso alte e ingombranti, sono percepite come un’alterazione del paesaggio urbano o naturale, compromettendo l’estetica del quartiere. Svalutazione immobiliare: i residenti temono che la vicinanza a un’antenna possa diminuire il valore delle loro proprietà, rendendo più difficile la vendita. La risposta delle istituzioni e delle aziende Aziende di telecomunicazioni e amministrazioni locali si trovano a gestire un’equazione complessa. La domanda di una copertura sempre più capillare per lo sviluppo delle smart city, del 5G e dell’IoT (Internet of Things) è in continua evoluzione. Non installare nuove antenne significherebbe compromettere l’innovazione e penalizzare l’accesso ai servizi digitali. Le soluzioni proposte per mitigare le proteste includono: Dialogo e trasparenza: organizzare incontri pubblici per informare i cittadini e chiarire i dubbi, presentando dati scientifici e studi di impatto. Tecnologie meno invasive: installare antenne su tetti di edifici esistenti, su lampioni o in altre strutture già presenti nel tessuto urbano per ridurne l’impatto visivo. Incentivi per le comunità: offrire alle comunità locali dei benefici, quali la connettività gratuita in aree pubbliche o investimenti in infrastrutture civiche, in cambio dell’autorizzazione all’installazione. Aree sensibili Una questione che sta emergendo è la relativa collocazione in prossimità di aree sensibili, generando preoccupazioni tra i cittadini. Per diversi studi, peraltro uno condotto da ISS, non vi sono evidenze scientifiche che le emissioni elettromagnetiche prodotte da queste strutture abbiano effetti negativi sulla salute, a condizione che vengano rispettati i limiti imposti dalle normative vigenti, come quelle stabilite da organizzazioni sovranazionali e recepite dalle leggi italiane. Tuttavia, il dibattito si concentra anche su aspetti di decoro e rispetto del luogo. Le amministrazioni locali e le compagnie di telecomunicazioni sono chiamate a trovare un equilibrio tra l’esigenza di potenziare la rete per garantire servizi innovativi (monitoraggio ambientale, gestione dei flussi di visitatori) e la sensibilità della comunità. L’impiego di soluzioni tecnologicamente avanzate, quali l’integrazione di ripetitori a basso impatto visivo (nascosti in strutture urbane esistenti) rappresenta una via per coniugare sviluppo tecnologico e tutela del paesaggio e della memoria collettiva. La connettività nelle smart city Nell’ambito delle smart city, la connettività rappresenta uno degli aspetti cardine. Le città del futuro si basano su reti di sensori, veicoli autonomi e infrastrutture intelligenti che richiedono una copertura massiccia e affidabile. Le amministrazioni che intendono evolvere verso pattern di città intelligenti devono facilitare il dialogo e promuovere soluzioni che bilancino la necessità di progresso tecnologico con le legittime preoccupazioni dei cittadini. Il conflitto tra la necessità di connettività e le paure dei residenti è una sfida che ogni città deve affrontare. La soluzione per superarla risiede nella comunicazione aperta, nell’adozione di tecnologie meno impattanti e nella capacità di integrare le infrastrutture digitali nel tessuto urbano in modo armonioso e sostenibile.