Danimarca, proposta di legge contro i peepfake per la protezione dell'identità digitale

Danimarca, proposta di legge contro i peepfake per la protezione dell’identità digitale

Con l’avanzare pervasivo delle tecnologie di AI e la crescente diffusione di deepfake sempre più realistici, la Danimarca si pone all’avanguardia nel panorama legislativo globale proponendo una soluzione audace e innovativa: un diritto d’autore sul proprio volto, voce e fattezze personali.

Contesto

I deepfake, video, immagini o registrazioni audio manipolati digitalmente per riprodurre persone vere in contesti falsi, rappresentano una minaccia crescente per privacy e reputazione.

Queste imitazioni artificiali possono essere impiegate per disinformazione, molestie, truffe o danneggiamento dell’immagine personale.

La carenza di regolamentazioni puntuali lascia sovente le vittime senza adeguati strumenti di difesa.

La proposta della Danimarca

Il 26 giugno 2025 il governo danese ha annunciato una novella pioneristica della legge sul copyright, che riconosce la proprietà intellettuale dell’identità personale.

In sostanza, volto, voce e caratteristiche fisiche di una persona potrebbero diventare un diritto d’autore automatico, senza bisogno di registrazione.

Due sono le principali novità che potrebbero essere introdotte:

  • protezione per artisti, i performer possono tutelare le loro performance dallo sfruttamento digitale non autorizzato,
  • protezione generale contro i deepfake, ogni cittadino può richiedere la rimozione e il risarcimento per l’uso non consentito del proprio volto e voce in contenuti digitali.

Contenuti

La nuova normativa consentirebbe di:

  • vedere riconosciuto il proprio volto, voce e immagine come opere protette dal diritto d’autore,
  • inviare notifiche per la rimozione di contenuti deepfake e chiedere risarcimenti per danni subiti,
  • ampliare la protezione anche a chi subisce abusi da parte di entità straniere quando i contenuti sono diffusi in Danimarca,
  • la validità della protezione copre l’intera vita dell’individuo più 50 anni dopo la sua morte, in linea con le tradizionali tempistiche del copyright.

Libertà di espressione e limiti

Il draft della legge prevede salvaguardie per la libertà di espressione, escludendo dalla sanzione i deepfake utilizzati per parodia, caricatura, satira e altri usi di critica sociale.

Tale equilibrio appare fondamentale per evitare censure e al contempo contrastare gli usi malevoli.

Challenge e criticità

Malgrado il coraggio dell’iniziativa, permangono alcune difficoltà:

  • l’ambito di operatività territoriale è limitato alla Danimarca, mentre i contenuti digitali viaggiano in tutto il pianeta,
  • la prova a carico delle vittime per dimostrare che si tratta di imitazioni artificiali è onerosa,
  • è necessario un coordinamento efficace con ulteriori normative europee, come il GDPR e il Digital Services Act.

Pattern replicabile

La proposta danese ha suscitato notevole interesse in Europa e nel mondo, rappresentando una svolta nell’approccio giuridico ai problemi nati dall’IA generativa.

Invece di far leva unicamente su privacy e dati personali, si eleva il concetto che l’identità digitale è una proprietà intellettuale sacra e inviolabile.

Se adottata, potrebbe rappresentare un pattern replicabile e spingere ulteriori Paesi a seguire la stessa strada per proteggere le persone dal rischio di manipolazioni digitali.

La Danimarca, con questa legge in fieri, traccia un percorso innovativo nel diritto digitale, offrendo una nuova misura di tutela della dignità personale nell’era della tecnologia avanzata.