Enforcement Autovelox, la Corte di Cassazione rafforza la sicurezza nelle smart city col controllo elettronico della velocità Laura Biarella 27 September 2025 Cds L’autovelox si conferma un elemento cruciale nel tool kit della sicurezza stradale. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 25112 depositata il 12 settembre 2025, ha stabilito che l’installazione e l’utilizzo dei dispositivi fissi per il rilevamento della velocità sulle strade extraurbane secondarie sono pienamente legittimi. Ciò anche in presenza di contestazioni sulle caratteristiche della banchina stradale o sulla collocazione dei cartelli di avviso. La pronuncia rafforza il ruolo dell’autovelox come strumento essenziale nelle strategie di sicurezza urbana tipiche delle smart city. Autovelox confermato come strumento chiave per la sicurezza stradale L’ordinanza in disamina afferisce alla vicenda in cui un automobilista era stato sanzionato per aver superato il limite di velocità di 50 km/h in una strada extraurbana secondaria, accertato con un dispositivo fisso di rilevamento (autovelox). Malgrado l’opposizione dell’automobilista, i giudici hanno confermato la legittimità della sanzione e la corretta qualificazione della strada ai fini dell’utilizzo del dispositivo. Le caratteristiche della banchina e la validità dell’autovelox Tra i punti controversi del ricorso figurava la dimensione della banchina stradale, considerata dall’automobilista forse troppo ridotta per rientrare nelle prescrizioni delle norme vigenti. Tra queste il D.M. 5 novembre 2001 n. 6792, che fissa larghezze minime per strade extraurbane secondarie e banchine. La Corte ha ritenuto infondata obiezione siffatta, confermando che: – la legge non prevede una larghezza minima inderogabile per qualificare la banchina; – nell’ipotesi specifica la banchina, pur se di dimensioni ridotte, svolgeva le sue funzioni di sicurezza; – il giudice di merito ha effettuato una valutazione delle prove che non può essere quindi contestata in sede di legittimità. Ciò fa chiarezza nella pratica amministrativa delle smart city dove le infrastrutture stradali possono essere diverse e soggette a vincoli storici o topografici, bensì l’efficacia dei dispositivi di controllo non ne viene compromessa. Cartellonistica e visibilità dell’autovelox, nessun obbligo di palo per ogni segnale La Corte ha inoltre replicato alle critiche sulla collocazione dei segnali di avviso dell’autovelox. È stato osservato che la normativa non impone l’installazione di un palo dedicato per ogni cartello. E anche che la gestione armoniosa della segnaletica lungo la strada può razionalizzare il numero di palificazioni, migliorando la sicurezza stradale e la visibilità senza invalidare la segnalazione. Impatti per smart city e sicurezza urbana Il pronunciamento rappresenta un importante riferimento per le amministrazioni locali e i gestori delle smart city che puntano all’utilizzo di tecnologie di controllo per garantire sicurezza e fluidità del traffico. Rafforza il pattern normativo che consente l’impiego degli autovelox su strade classificate come extraurbane secondarie, anche in condizioni in cui alcune caratteristiche stradali possano sembrare non conformi a parametri rigidi. Nel contesto delle smart city, dove il monitoraggio e la governance del traffico sono fondamentali, la pronuncia fornisce certezza giuridica sull’impiego di sistemi di rilevamento di velocità. LEGGI ANCHE Autovelox, la piattaforma è pronta, ma il decreto non arriva Autovelox e safety road L’autovelox si ribadisce un pillar tecnologico nella transizione verso città intelligenti e sicure. È ciò soprattutto in relazione alle normative vigenti e alla giurisprudenza più recente. L’ok da parte della Corte di Cassazione della legittimità del dispositivo anche in situazioni di contestazione tecnica rende più agevole l’installazione e la gestione degli autovelox. Questi si confermano strumenti per la prevenzione dei sinistri stradali nelle aree urbane e periurbane.