HumanX Autovelox, -26% di decessi. La scienza conferma che salvano vite Laura Biarella 02 October 2025 Un’analisi scientifica condotta dal gruppo MOVING dell’Università di Firenze comprova che i sistemi di controllo automatico della velocità, quali gli autovelox, riducono significativamente il numero di sinistri stradali gravi e mortali. Gli esiti sono stati presentati in occasione di un convegno dedicato alla safety road, evidenziando il ruolo cruciale della tecnologia nella prevenzione. Tecnologia e sicurezza, binomio che salva vite Presso l’Aula Magna dell’Università di Firenze, il 2 ottobre 2025, si è tenuto un convegno promosso in collaborazione con l’Associazione Lorenzo Guarnieri onlus e ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale). In tale contesto è stato presentato uno studio scientifico che potrebbe cambiare il modo in cui percepiamo gli autovelox. Il lavoro, condotto dal Mobility and Vehicle Innovation Group (MOVING) del Dipartimento di Ingegneria Industriale, ha analizzato in modo sistematico la letteratura scientifica sull’efficacia dei sistemi di controllo automatico della velocità. Gli esiti parlano chiaro: la presenza di autovelox è associata a una riduzione tra il 15% e il 26% dei sinistri mortali. Dati scientifici al servizio della società Il professor Giovanni Savino, coordinatore del gruppo MOVING, ha messo in luce come lo studio si basi su una revisione sistematica di ricerche internazionali, confermando che gli autovelox non sono strumenti punitivi, bensì device salvavita. La velocità eccessiva è infatti la prima causa di collisioni stradali con esiti fatali. Marco Pierini, prorettore al trasferimento tecnologico, ha sottolineato il valore sociale del progetto. Questo incarna la cosiddetta “terza missione” dell’università. Ovvero trasferire conoscenza scientifica ai cittadini e ai decisori pubblici, per promuovere opzioni informate e migliorare la qualità della vita urbana. Più autovelox, meno vittime Stefano Guarnieri, fondatore dell’Associazione Lorenzo Guarnieri, ha ribadito che gli autovelox non hanno la funzione di “fare cassa”, bensì a salvare vite umane. Il messaggio è diretto: per migliorare la sicurezza stradale occorre implementare il numero di dispositivi di controllo della velocità sulle strade italiane. Verso smart cities più sicure Lo studio dell’Università di Firenze rappresenta un esempio virtuoso di come la ricerca scientifica possa supportare le politiche urbane e la progettazione delle smart city. In un contesto in cui la mobilità sostenibile e sicura rappresenta un highlight, l’adozione di tecnologie intelligenti per il controllo del traffico si conferma una strategia efficace e necessaria.