Editoriale Castel D’Azzano, una tragedia che interroga la sicurezza urbana: il nuovo volto degli sgomberi e il sacrificio degli operatori Laura Biarella 14 October 2025 L’esplosione di un casolare a Castel D’Azzano, costata la vita a tre carabinieri, riporta il focus sulla tematica della sicurezza urbana e delle nuove regole sugli sgomberi introdotte dal cd. Decreto Sicurezza (d.l. n. 48/2025), convertito in legge n. 80/2025. Un editoriale per riflettere sul ruolo degli operatori, sui rischi che affrontano e sulle responsabilità delle istituzioni. Una tragedia che scuote il Paese Castel D’Azzano, piccolo comune in provincia di Verona, è stato teatro di una delle più gravi tragedie recenti legate a un’operazione di sgombero coattivo. All’alba del 14 ottobre 2025, tre carabinieri — il Luogotenente Marco Piffari, il Carabiniere Scelto Davide Bernardello e il Brigadiere Capo Valerio Daprà — hanno perso la vita in seguito all’esplosione di un casolare saturato di gas da tre fratelli che si opponevano all’evacuazione dell’immobile pignorato. L’intero edificio è crollato, causando anche 25 feriti tra militari, poliziotti e vigili del fuoco. La dinamica dell’evento, secondo la Procura di Verona, è riconducibile a un omicidio premeditato e volontario. I tre fratelli Ramponi, già protagonisti di episodi simili nel 2024, quando si erano barricati in casa e avevano predisposto l’esplosione quale forma estrema di resistenza allo sfratto. Operatori della sicurezza urbana, eroi silenziosi Questa tragedia impone una riflessione profonda sul ruolo degli operatori della sicurezza urbana, quali Carabinieri, Polizia, Vigili del fuoco, Polizia Locale, che ogni giorno affrontano situazioni a elevato rischio per garantire legalità e ordine pubblico. Come già evidenziato nel nostro approfondimento “Sicurezza urbana, le nuove misure del decreto cd. sicurezza”, il Decreto Sicurezza 2025 ha introdotto strumenti innovativi per tutelare questi professionisti, tra cui: Bodycam obbligatorie per gli agenti (art. 21 “Dotazione di videocamere al personale delle Forze di polizia”), Bonus avvocato fino a 10.000 euro per spese legali in caso di procedimenti legati al servizio (art. 22), Videosorveglianza nei luoghi di detenzione, Aggravanti penali per reati contro le forze dell’ordine. LEGGI ANCHE Sicurezza urbana, le nuove misure del decreto cd. sicurezza La nuova disciplina sugli sgomberi, cosa è cambiato Il Decreto Sicurezza 2025, convertito in Legge n. 80/2025, ha introdotto una stretta sulle occupazioni abusive e una procedura accelerata per gli sgomberi. L’articolo 10 del decreto ha istituito il nuovo reato (art. 634-bis c.p.) di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, punito con la reclusione da 2 a 7 anni. Inoltre, è stato inserito nel codice di procedura penale l’art. 321-bis, rubricato “Reintegrazione nel possesso dell’immobile”, che consente sgomberi immediati per le fattispecie di abitazione principale occupata senza titolo. Questo iter d’urgenza intende a tutelare i proprietari e a rafforzare l’efficacia delle forze di polizia. LEGGI ANCHE Ufficiale di Polizia Locale che procede allo sgombero, le responsabilità LEGGI ANCHE L’ennesimo decreto legge in materia di sicurezza urbana Sicurezza urbana e smart city, una challenge condivisa Nel contesto delle città intelligenti la sicurezza urbana non è solamente una questione di ordine pubblico, bensì anche di gestione tecnologica e sociale. I sindaci hanno oggi maggiori poteri per intervenire su degrado, accattonaggio molesto e occupazioni abusive, in virtù di strumenti giuridici quali il DASPO urbano e le ordinanze anti-degrado. LEGGI ANCHE Edificio occupato abusivamente, nuova procedura di sgombero Il prezzo della sicurezza La morte dei tre carabinieri a Castel D’Azzano ricorda che dietro ogni operazione di sicurezza c’è un rischio concreto, sovente sottovalutato. È tempo che le istituzioni, i cittadini e i media riconoscano il valore di chi serve lo Stato con coraggio e dedizione. La nuova normativa offre strumenti più efficaci, tuttavia la sicurezza autentica origina da una cultura condivisa del rispetto e della legalità. In questo contesto appare fondamentale investire non solamente in tecnologie di prevenzione e formazione operativa, bensì pure in supporto psicologico e riconoscimento sociale per gli operatori della sicurezza. Le città del futuro, per essere davvero smart, devono diventare anche solidali e resilienti, capaci di proteggere chi le protegge. La tragedia di Castel D’Azzano non deve restare un episodio isolato, ma diventare un punto di svolta per ripensare il rapporto tra sicurezza urbana, giustizia sociale e responsabilità collettiva.