Enforcement Smart Road Incidentalità, overview dall'Italia, ma guardando oltre Silvestro Mar... 14 October 2025 Cds Incidentalità, i dati, al netto del nuovo codice, risentono di tante variabili, intanto la Finlandia ha azzerato il problema; qualche informazione comparativa magari può aiutare. Incidentalità, quando i numeri non aiutano Ovviamente questo incipit è dovuto al contesto nazionale: nei mesi scorsi, a seguito dell’avvio del nuovo codice della strada, su questo webmagazine, si è scritto (ndr.) della mancanza informativa circa la capacità sanzionatoria espressa dai Comandi di Polizia Locale, eppure – in senso generale veniva elogiato un netto miglioramento sui numeri rilevati. Ma non solo, erano mancanti anche i dati della polizia di stato, eccezion fatta per la polizia stradale, e della guardia di finanza, senza contare l’impatto dei limiti a 30 all’ora di alcune città (Bologna in testa). In attesa di un assestamento dei dati da parte di ISTAT (il rapporto 2024 si riferisce al 2023), appare improbabile acclarare nettamente dei miglioramenti concreti, salvo rilevare alti e bassi, avendo come range di interesse o specifiche località oppure timing veramente a stretto giro e quindi parziali, ma dovendo essere sempre commensurabili. Bias? False friend del Legislatore Posto quanto già detto, si aggiunga anche l’effetto del percepito, specie con il periodo estivo, con un maggiore traffico veicolare dovuto agli esodi dei vacanzieri. La percezione è quindi un bias dell’analista, almeno fino al momento in cui non sbircia i dati e non li confronta, ma anche del Legislatore. Esempi di erronee percezioni possono essere gli incidenti avvenuti tra la fine di luglio e inizi di agosto 2025, dove, in almeno tre occasioni diverse, un veicolo ha imboccato contromano l’autostrada, andando a provocare il decesso di altri utenti. Qualche esempio Infatti: Autostrada A4, Torino-Milano, un incidente, quattro morti (27.07.2025); Autostrada A32, Torino-Bardonecchia, un impatto, una donna è morta, tre persone ferite (31.07.2025); Tangenziale Parma sud, impatto con un decesso e due feriti (03.08.2025); Autostrada A1, casello Modena sud, accesso contromano di un apecar guidato da neopatentato, ma tragedia sfiorata dall’intervento della polizia stradale (06.08.2025). Ovviamente è anche possibile aggiungere, a questa veloce rassegna, altri episodi, ma solamente perché hanno colpito particolarmente l’opinione pubblica attraverso i media. Si pensi, per esempio: all’investimento multiplo di ciclisti (con morte di tre di loro) avvenuto ad Andria, il 03.08.2025; sempre sulla A1, in quei giorni, alla morte di due soccorritori della Misericordia, in Toscana – a bordo di ambulanza, con assistito (deceduto anch’egli) – investiti da un tir, con alla guida un conducente distratto dallo smartphone. Ecco, scorrendo le storie (e le vite dei protagonisti) di queste tragedie è facile puntare il dito sui conducenti coinvolti, specie anziani, arrivando – il legislatore – a studiare nuove formule volte a intervenire sulle idoneità delle patenti. Eppure, sarebbe il caso (e anche più puntuale, come verifica), studiare i singoli imbocchi autostradali, per comprendere se la segnaletica, la cartellonistica, gli accessi, siano facilmente accessibili, meglio ancora se avrebbe un senso dotarli di sensoristica ad hoc, magari da integrare con i nuovi assetti da plancia delle vetture. Si parla di smart road, il problema è che il piano di ANAS è troppo a lungo termine: mira alla trasformazione digitale della rete per 6.700 chilometri di strade entro il 2032! Finlandia zero vittime! Intanto in Finlandia i dati assestati riportano assenza di vittime sulla strada, un dato realmente interessante! La Finlandia ha abbracciato la logica della vision zero, riuscendoci in pieno. Anche la Svezia si è subito adeguata e in Emilia Romagna vi sono delle progettualità in essere su quella falsa riga (strade future). I punti di forza? Città 30, in gran parte delle strade urbane, investimenti in ciclovie, sanzioni proporzionate al reddito e la presenza diffusa di autovelox. Differenze con Italia? La politica di città 30 è stata osteggiata a livello centrale, dimostrando quindi una vision realmente a due velocità sull’argomento, mantenendo un approccio regolatorio che punta sulla sanzione. L’utilizzo di autovelox, in Italia si è rimasti vittime di un sistema distopico che pone anche in difficoltà l’organo accertatore, spaziando tra censimenti apparati, distinguo tra approvazione e omologazione (in punta di giurisprudenza) e ansie intepretative, anche considerando la privacy. Un esempio: il Comune di Galatina (LE), che dopo la sentenza della Cassazione dell’aprile 2024, ha visto schizzare i ricorsi contro l’ente locale. La lacuna giuridica ha comportanto per il comune salentino un esborso potenziale di 100.000 euro per le spese. Differente è anche il tessuto sociale: in Italia è presente la flotta automobilistica più corposa d’Europa: 694 automobili ogni 1.000 abitanti, e l’elettrico non ha preso piede come nel nord Europa (Norvegia, nel mese di luglio 2025, il 97,2% delle auto immatricolate nel Paese erano a batteria), stante un incremento nel 2025. Silvestro Marascio