Enforcement Legal Sicurezza stradale Italia 2025, Commissione Europea frena l’ottimismo: dati nazionali e comunitari a confronto Laura Biarella 18 October 2025 Cds UE Nel 2024-25 l’Italia registra un acceso dibattito sulla sicurezza stradale, tra dati ufficiali nazionali che mostrano un calo significativo di vittime e sinistri, attribuiti al nuovo Codice della Strada, e il rapporto della Commissione Europea che segnala stagnazione e dati critici rispetto alla media UE. Dati europei e scenario italiano nel 2024 Nel 2024 l’Unione Europea ha contato circa 19.940 vittime sulle strade, un decremento del 2% sul 2023, ma molto lontano dal target del 6,7% annuo previsto da Vision Zero, la strategia comunitaria per dimezzare i decessi entro il 2030 e azzerarli entro il 2050. La media UE è di 45 morti per milione di abitanti, con il triste primato di Italia, Romania, Bulgaria e Ungheria tra i paesi con i tassi più alti. L’Italia registra 3.030 decessi e un tasso di 51 morti per milione, mostrando un miglioramento marginale di solo lo 0,3% rispetto al 2023 e -5% dal 2019, molto al di sotto della media europea che è circa -12%. Ottimismo governativo, i dati positivi italiani Secondo i dati ufficiali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri per il periodo dicembre 2024 – ottobre 2025, gli incidenti sono diminuiti di 966 casi (-1,6%), quelli con lesioni di 652 (-2,6%), i feriti di 1.075 (-3%), e soprattutto le vittime di 119 unità (-10,2%). I sinistri mortali sono diminuiti dell’8% (da 1.052 a 968). Questi numeri sono stati presentati come un importante segnale di successo del nuovo Codice della Strada, sottolineato dalle parole di soddisfazione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. La frenata della Commissione Europea Contrariamente, la Commissione Europea nella sua analisi sui primi sei mesi del 2025, utilizzando la piattaforma CARE che raccoglie dati armonizzati di tutti gli stati membri, descrive una situazione per l’Italia quasi immutata rispetto al 2024. La UE posiziona l’Italia tra i paesi senza segni evidenti di riduzione significativa di morti e sinistri, evidenziando come il tasso di 51 morti per milione risulti ancora uno dei più elevati in Europa e ben sopra la media comunitaria, indicandola tra i paesi con progressi più lenti e capaci di rallentare la strategia Vision Zero. Questo atteggiamento è condiviso da diversi osservatori e associazioni, che vedono nel dato UE il campanello d’allarme per il Paese. Motivazioni della discrepanza tra dati italiani e europei La principale causa della differenza statistica risiede nel differente metodo di rilevazione e nel campo di applicazione dei dati. Il MIT considera principalmente le rilevazioni di Polizia Stradale e Carabinieri, che coprono circa il 66% dei sinistri complessivi. La Commissione include anche le polizie locali e comunali, che sovente comunicano i dati con ritardi o difficoltà, così determinando una possibile sottostima nelle statistiche italiane ufficiali. Ciò ostacola una rappresentazione completa e tempestiva dello stato reale della sicurezza stradale. Ulteriori dati e criticità specifiche italiane Nel 2024 i sinistri stradali complessivi in Italia sono aumentati a 173.364 casi (+4,1%), con un parallelo incremento di feriti (+4,1%) nonostante il lieve calo dei morti (-0,3%). In autostrade e zone extraurbane si registrano incrementi significativi delle collisioni e dei decessi, mentre in ambito urbano aumenta il numero dei sinistri anche se con una leggera riduzione dei morti (-2,1%). Il peso sociale dei sinistri si stima attorno ai 22,6 miliardi di euro, pari all’1% del PIL, evidenziando l’importanza di interventi strutturati. Sfide aperte e azioni per il futuro L’Italia deve affrontare la necessità di uniformare la raccolta dati su tutto il territorio, migliorare il coordinamento tra le agenzie di controllo e potenziare controlli e investimenti su infrastrutture stradali sicure. Inoltre, è fondamentale intensificare l’educazione stradale e la diffusione di tecnologie innovative in ambito smart mobility, elementi indispensabili per ridurre mortalità e sinistri, soprattutto nelle aree urbane ad alta densità e nelle categorie più vulnerabili (pedoni, ciclisti, anziani). Iniziative comunitarie e impegno UE La Commissione Europea continua a sviluppare piani per rafforzare la sicurezza con nuove norme su patenti, revisione dei veicoli e potenziamento del sistema di scambio transfrontaliero delle sanzioni. I riconoscimenti Excellence in Road Safety premiamo progetti innovativi, promuovendo modelli replicabili di mobilità sicura. L’obiettivo comune è stimolare la convergenza tra Paesi per avvicinarsi progressivamente a livelli di sicurezza più elevati a beneficio di cittadini, comunità e ambiente. I dati sulla sicurezza stradale in Europa: vittime, tassi di mortalità e tendenze nei Paesi UE ed EFTA Ecco un riepilogo dettagliato degli ultimi dati sulle vittime della strada nei Paesi dell’UE e dell’EFTA relativi al 2024 e ai primi sei mesi del 2025: Nel 2024, l’Unione Europea (UE-27) ha registrato 19.940 vittime sulle strade, corrispondenti a un tasso di 45 morti per milione di abitanti, con una diminuzione del 2% rispetto al 2023 e progressi complessivi dal 2019 attorno al -12%. Nei primi sei mesi del 2025, le tendenze variano tra i Paesi. Tra le nazioni con i tassi più bassi di mortalità stradale per milione di abitanti figurano Svezia (20), Norvegia (16), Danimarca (24) e Malta (21). Al contrario, Romania (78), Serbia (78), Bulgaria (74) e Italia (51) presentano i tassi più alti, con Italia leggermente sopra la media europea. La maggior parte dei Paesi hanno visto una diminuzione significativa delle vittime nel 2024, come Lituania (-22%), Lettonia (-19%), Croazia (-13%), Austria (-13%) e Belgio (-6%). Alcuni invece hanno registrato aumenti, come Estonia (+17%) e Cipro (+21%), anche se basati su numeri assoluti inferiori. Nel dettaglio dell’Italia, il numero assoluto di vittime nel 2024 è rimasto stabile rispetto al 2023, con 3.030 decessi e un tasso di mortalità di 51 per milione che la colloca tra i paesi con peggior sicurezza stradale in Europa. I dati 2025 aggiornati al primo semestre non indicano cambiamenti sostanziali, secondo la Commissione Europea, mentre dati nazionali mostrano risultati più positivi, evidenziando una discrepanza nei sistemi di rilevamento e comunicazione. Tendenze Per quanto riguarda il trend negli ultimi anni, la media della UE mostra un miglioramento stabile con cali percentuali rilevanti rispetto agli anni 2017-2019. Tuttavia, diversi Paesi, inclusa l’Italia, devono accelerare il ritmo per raggiungere l’obiettivo di dimezzare le vittime entro il 2030. Le strade rurali rimangono particolarmente pericolose in Europa, con il 52% delle vittime che si registra su queste strade; inoltre gli uomini rappresentano il 77% delle vittime e le fasce di età più a rischio sono gli anziani over 65 e i giovani tra 18 e 24 anni. I dati evidenziano la necessità di interventi mirati e continui per migliorare la safety road in tutta Europa. Attenzione particolare dovrebbe prestarsi sui Paesi più in difficoltà e sulle categorie più vulnerabili. Fonte: dati CARE (Community Road Accident) riportati dal press release della Commissione UE del 17 ottobre 2025. Impatti e prospettive Il dibattito sui dati di sicurezza stradale in Italia tra fonti nazionali e comunitarie evidenzia la complessità nell’interpretazione delle statistiche. Ma anche la necessità di migliorare trasparenza e tempestività delle informazioni. Pur riconoscendo segnali positivi e riduzioni importanti, l’Italia deve adottare strategie più incisive e coordinate per colmare il divario con i migliori Paesi europei. Solo così potrà garantire una mobilità più sicura e sostenibile, salvando più vite nelle prossime stagioni.