Guida in stato di ebbrezza e sanzioni amministrative, i limiti del potere prefettizio

Guida in stato di ebbrezza e sanzioni amministrative, i limiti del potere prefettizio

 

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 27764 del 17 ottobre 2025, interviene su una vicenda di sospensione della patente per guida in stato di ebbrezza, ribadendo i principi di riparto dell’onere probatorio e il ruolo del giudice nel controllo delle sanzioni amministrative.

Un precedente rilevante per le politiche di sicurezza urbana e mobilità sostenibile.

Sospensione della patente e contestazioni procedurali

Hub della vicenda giudiziaria esaminata dalla Corte Suprema di Cassazione, II Sezione Civile, è la sospensione della patente di guida per un tasso alcolemico pari a 1,86 g/L, rilevato in seguito a un sinistro stradale.

La Prefettura di Venezia aveva disposto la sospensione cautelare e successiva sanzione amministrativa, tuttavia il ricorrente ha contestato la mancata allegazione degli atti probatori e la competenza del giudice penale.

Onere della prova e ruolo del giudice

La Corte ha accolto il ricorso, cassando la sentenza del Tribunale di Venezia.

In dettaglio, ha ribadito che:

  • L’onere della prova grava sulla Pubblica Amministrazione, che deve dimostrare gli elementi costitutivi dell’illecito (tasso alcolemico, nesso causale col sinistro).
  • Le contestazioni sollevate in appello non erano tardive, in qunato già formulate in primo grado.
  • Il giudice ha il potere di acquisire d’ufficio gli atti necessari anche in fase di appello, in deroga al rito ordinario.

Principi siffatti rafforzano il check giurisdizionale sulle sanzioni amministrative e tutelano il diritto di difesa del cittadino.

Implicazioni per politiche urbane e mobilità smart

La pronuncia ha ricadute significative per le città intelligenti, dove la sicurezza stradale rappresenta un pilastro della mobilità sostenibile.

In particolare:

  • Le prefetture devono garantire trasparenza e completezza degli atti nei procedimenti sanzionatori.
  • Le amministrazioni locali possono trarre spunto per migliorare i protocolli di accertamento e comunicazione.
  • I cittadini, anche in contesti digitalizzati, devono poter esercitare pienamente il diritto di difesa.

Verso una giustizia amministrativa più rigorosa

L’ordinanza in disamina rappresenta un punto fermo nel bilanciamento tra tutela dell’ordine pubblico e garanzie procedurali.

In un ecosistema urbano sempre più interconnesso, la giustizia amministrativa deve dialogare con le esigenze di trasparenza, efficienza e legalità.