Bari, il punto sul Pnrr: tra Costa Sud e nuovi progetti. Ecco quando finiranno i cantieri

Bari, il punto sul Pnrr: tra Costa Sud e nuovi progetti. Ecco quando finiranno i cantieri

Tra Costa Sud e i nuovi progetti: a Bari il punto sui progetti finanziati dal Pnrr a otto mesi dalla scadenza del 30 giugno 2026

otto mesi dalla scadenza del 30 giugno 2026, Bari è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento dei progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il cosiddetto Pnrr.

All’Università degli Studi di Bari, mercoledì 22 ottobre, si è svolto un incontro nell’ambito del percorso formativo, promosso dalla Ragioneria generale dello Stato – Ministero dell’Economia e delle Finanze e da Anci Puglia. C’è l’esigenza, come affermato da Giuseppe Mongelli, direttore generale Area Sud Adriatica della Ragioneria territoriale dello Stato, di verificare lo stato dei progetti.

Ma quando è previsto il termine delle opere in corso? Alla domanda, nel corso del suo intervento, ha risposto l’Assessore alla Cura del territorio del Comune di Bari Domenico Scaramuzzi. Il quale ha precisato che con i fondi del Pnrr si sta cambiando il volto di Bari:

Abbiamo centinaia di milioni di euro di finanziamenti con cui stiamo cambiando il volto di Bari. Tutti i progetti sono sotto controllo e la maggior parte procede verso la conclusione entro l’estate 2026. Alcuni, come quelli sulle scuole, saranno terminati già nei primi mesi del 2026. Altri, come il parco costiero Costa Sud, stanno arrivando alle fasi finali.

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Proprio per il progetto Costa Sud, la riqualificazione del litorale a sud di Bari, si sono verificati dei ritardi legati all’esproprio. In questo senso, il Ministero ha già concesso una proroga di un anno.

Infine, il rettore dell’Università di Bari, Roberto Bellotti, ha evidenziato come siano stati utilizzati gli oltre 143 milioni di euro di fondi dal Pnrr:

Abbiamo istituito un’unità di monitoraggio che si riunisce settimanalmente e siamo ottimisti sugli esiti. La criticità principale riguarda le opere edilizie, la progettazione e la costruzione di nuove strutture come aule e laboratori, progetti che durano mediamente tre anni. Su alcuni siamo in ritardo, su altri in linea, ma il bilancio è positivo. Questi fondi rappresentano il più grande investimento sulla ricerca dal dopoguerra. Adesso la vera sfida è la corretta rendicontazione, una complessità gestionale che stiamo affrontando con la massima attenzione. La scommessa sarà il post 2026, per capire quanto di tutto questo continuerà a produrre valore per studenti e docenti.