Manovra 2026, spinta decisiva alle smart city. Incentivi e fondi per un'Italia digitale e sostenibile

Manovra 2026, spinta decisiva alle smart city. Incentivi e fondi per un’Italia digitale e sostenibile

Manovra 2026 e smart city. La bozza di Legge di Bilancio per l’anno venturo consolida gli investimenti per la transizione digitale e green, pilastri dello sviluppo urbano intelligente.

Dalla proroga degli ecobonus ai fondi PNRR per la banda ultra-larga e la digitalizzazione della PA, le città del futuro prendono forma grazie a un rinnovato impegno finanziario.

Iniezione finanziaria per la città intelligente

L’evoluzione delle città in “smart city” non è più solo una visione futuristica, ma un obiettivo concreto supportato da imponenti stanziamenti finanziari.

La recente bozza di Legge di Bilancio 2026 emerge come un documento cruciale, che, in sinergia col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), definisce il quadro operativo per la trasformazione urbana.

Il contesto è chiaro: le misure economiche non si limitano a manovre fiscali ordinarie, bensì si concentrano su investimenti a lungo termine in innovazione tecnologica, efficienza energetica e infrastrutture digitali, elementi essenziali per migliorare la qualità della vita urbana e l’efficacia dei servizi pubblici.

L’impegno per il 2026 e gli anni successivi mira a finalizzare la strategia “Italia digitale 2026”, portando il Paese in linea con gli obiettivi europei.

Hub digitale, reti e PA 2026

Il cuore pulsante di ogni smart city è la sua connettività e l’efficienza della sua Pubblica Amministrazione (PA).

Su questo fronte, gli investimenti derivanti dal PNRR, che dedica circa il 27% delle risorse alla transizione digitale, sono fondamentali.

Due assi principali guidano questa trasformazione:

  • reti ultraveloci: viene confermato l’obiettivo ambizioso di coprire il 100% delle famiglie e delle imprese con connessioni a banda ultra-larga, portando la velocità a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026. A ciò si affiancano fondi per il rafforzamento delle reti di backhaul e gare per servizi 4G e 5G, infrastrutture imprescindibili per l’Internet delle Cose (IoT) e la gestione dei dati urbani,
  • digitalizzazione della PA: con 6,74 miliardi di euro stanziati specificamente per la digitalizzazione della PA, l’attenzione si sposta sull’adozione del cloud (target del 75% delle PA) e sull’interoperabilità dei servizi. Progetti come il Polo Strategico Nazionale (PSN) e la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) rappresentano i motori per superare il gap digitale e offrire ai cittadini servizi pubblici essenziali accessibili online (target 80%).

Riqualificazione urbana e green building, proroga degli incentivi

La sostenibilità è un pilastro della città intelligente.

La bozza di Legge di Bilancio 2026 interviene con una proroga cruciale degli incentivi per l’edilizia e l’efficienza energetica, garantendo la continuità per la riqualificazione del patrimonio edilizio.

In particolare, l’articolo 9 della bozza conferma l’impianto delle detrazioni per il 2026, posticipando il decalage delle aliquote:

  • bonus casa ed ecobonus: le detrazioni ordinarie vengono prorogate per le spese sostenute nel 2026. Per l’abitazione principale, si mantiene l’aliquota del 50%, mentre per gli altri immobili resta il 36%, prima della riduzione prevista per il 2027,
  • transizione 5.0: forte impulso è atteso anche dal piano Transizione 5.0, che introduce meccanismi di iper-ammortamento (fino al 220% per investimenti mirati) per le imprese che investono in beni materiali per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e in progetti di efficientamento energetico con riduzione certificata dei consumi.

Tali misure supportano direttamente la decarbonizzazione e la produzione di energia pulita all’interno del contesto urbano.

Mobilità e ruolo degli enti locali

La Manovra prosegue anche nell’incentivare la mobilità sostenibile, ulteriore componente vitale delle smart city.

Sono previsti circa 200 milioni di euro nel biennio 2026-2027 per il sostegno e la realizzazione di infrastrutture di ricarica pubbliche, contribuendo a rendere i parchi auto urbani sempre più green.

Il Piano Sociale per il Clima, inoltre, è finanziato con risorse europee per contrastare la povertà energetica e sostenere le famiglie vulnerabili.

In questo scenario, gli Enti Locali, come richiamato nel Capo II della bozza, si confermano i principali soggetti attuatori della trasformazione.

La capacità dei Comuni di accedere e gestire i fondi per la digitalizzazione e la riqualificazione sarà il vero banco di prova per l’effettiva realizzazione della smart city italiana, in linea con gli obiettivi di una città più connessa, efficiente e vivibile.

LEGGI LA BOZZA DI MANOVRA 2026