HumanX Legal Giustizia "smart", la riforma costituzionale che può ridisegnare l'efficienza delle città Laura Biarella 31 October 2025 Italia La riforma costituzionale sull’ordinamento giurisdizionale introduce la separazione delle carriere e nuovi organi di autogoverno (CSM Giudicante e Requirente). Malgrado non direttamente legata alla tecnologia, questa riorganizzazione mira a una giustizia più rapida ed efficiente. Ciò è un pilastro fondamentale per attrarre investimenti esteri, accelerare i progetti di infrastruttura urbana e garantire la prevedibilità normativa: elementi imprescindibili per la smart city moderna. Specializzazione per l’efficienza Il testo votato due volte da ciascun ramo del Parlamento, culminato nella pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 30 ottobre 2025, sancisce una delle modifiche più significative al Titolo IV della Costituzione: l’introduzione delle distinte carriere per i magistrati giudicanti e requirenti. L’ordine giudiziario, pur rimanendo autonomo e indipendente da ogni altro potere, viene esplicitamente composto da magistrati della carriera giudicante e della carriera requirente. Questo cambiamento strutturale ha un obiettivo implicito che interessa direttamente il mondo smart: la specializzazione per massimizzare l’efficienza. In un contesto urbano dinamico, l’efficienza non è solamente tecnologica, bensì pure amministrativa e legale. La chiarezza dei ruoli e la specializzazione delle funzioni sono viste come detonatori per una maggiore rapidità processuale. Governance e responsabilità La novella istituisce due distinti organi di autogoverno, ambedue presieduti dal Presidente della Repubblica. Ovvero il Consiglio Superiore della Magistratura Giudicante e il Consiglio Superiore della Magistratura Requirente. Innovativo è anche il sistema di composizione dei due Consigli, che prevede che gli altri componenti siano estratti a sorte. Per due terzi tra i magistrati (giudicanti o requirenti, rispettivamente) e per un terzo da un elenco di professori universitari in materie giuridiche e avvocati, compilato dal Parlamento in seduta comune. Viene istituta l’Alta Corte Disciplinare, alla quale viene attribuita la giurisdizione disciplinare sui magistrati ordinari (giudicanti e requirenti), organo composto da 15 giudici, anch’essi in parte estratti a sorte. Questo rafforzamento del sistema disciplinare è cruciale per la percezione di affidabilità e responsabilità, due pilastri della fiducia, essenziale per la crescita di una città. Impatti urbani Ma come potrebbe incide la riforma dell’ordinamento giurisdizionale sul tessuto urbano e sui progetti di una “smart city”? Accelerazione degli investimenti: per le grandi aziende tecnologiche o i fondi di investimento esteri che valutano l’apertura di sedi o lo sviluppo di progetti nelle nostre città, un sistema giudiziario lento e imprevedibile rappresenta un deterrente maggiore di qualsiasi inefficienza logistica. Una giustizia più snella e prevedibile riduce il “rischio Paese” e rende la città un polo d’attrazione più competitivo per il capitale e il talento internazionale. Sblocco dei progetti urbani: l’implementazione di progetti smart (mobilità elettrica, estensione delle reti 5G, infrastrutture energetiche intelligenti) spesso si scontra con lungaggini burocratiche e contenziosi amministrativi. Un sistema giudiziario più efficiente e un contenzioso risolto più rapidamente significano che i progetti di sviluppo urbano possono passare più velocemente dalla fase di pianificazione a quella di esecuzione, accelerando la trasformazione digitale e infrastrutturale della città. Contratti e affari commerciali: la smart sity si basa su un ecosistema di startup, PMI innovative e partnership pubblico-private. Una giustizia commerciale efficiente è la garanzia che i contratti vengano onorati o che le controversie vengano risolte in tempi certi. Emerge quindi la necessaria certezza del diritto per lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e la fiducia negli scambi. In sintesi, la creazione di un sistema giudiziario più specializzato, efficiente e responsabile, come auspicato dalla revisione costituzionale, non rappresenta solamente una riforma interna all’ordinamento. È bensì un fattore abilitante per l’efficacia e la competitività dell’ambiente urbano. Una smart city non può infatti prescindere da una “smart justice”. La legge di revisione costituzionale è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n. 256 del 30 ottobre 2025.