Enforcement D.L. n. 159/2025, sicurezza e protezione civile entrano nell'era smart. La roadmap digitale per città resilienti Laura Biarella 01 November 2025 Safety & Security Il Decreto Legge 31 ottobre 2025, n. 159, introduce misure urgenti per la tutela della salute, della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile. Il provvedimento funge da catalizzatore per l’adozione di tecnologie digitali avanzate in ambito urbano. L’obiettivo è duplice: garantire la sicurezza degli operatori e aumentare la capacità di resilienza delle città attraverso la gestione predittiva dei rischi e l’integrazione dei dati. Sicurezza sul vavoro, dal cantiere al controllo 4.0 Le nuove disposizioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro segnano un deciso passo verso la digitalizzazione delle procedure. Tradizionalmente basata su ispezioni ex-post e documentazione cartacea, la prevenzione si sposta ora sul piano del monitoraggio proattivo e in tempo reale. Il testo stimola indirettamente l’adozione di sistemi IoT (Internet of Things) e di sensoristica avanzata. Nei cantieri e nelle infrastrutture urbane critiche (ponti, gallerie, reti di servizi) ciò si traduce nell’obbligo o nell’incentivo all’uso di dispositivi che monitorano le condizioni ambientali, lo stato delle strutture e i parametri vitali dei lavoratori. La raccolta e l’analisi di questi big data consentono di prevedere situazioni di pericolo. Si attivano allarmi automatici e protocolli di intervento immediato, pilastro fondamentale della sicurezza in una vera smart city. Ulteriore spinta è data alla digitalizzazione della formazione e della certificazione. Ciò tramite l’introduzione di registri telematici unificati per la tracciabilità delle competenze e delle idoneità, rendendo l’intera filiera della sicurezza più trasparente ed efficiente. Protezione civile, data sharing per la resilienza urbana Hub delle novità per la pianificazione urbana riguarda le misure in materia di protezione civile. Il D.L. n. 159/2025 pone l’accento sulla necessità di integrazione dei flussi di dati tra enti locali, regionali e nazionali. Le smart city, con la loro fitta rete di sensori meteorologici, idraulici e sismici, diventano il laboratorio ideale per applicare il Decreto. La norma spinge per la creazione di piattaforme di condivisione dati interoperabili, essenziali per alimentare modelli di previsione e allerta precoce altamente accurati. In ipotesi di emergenza idrogeologica o sismica, la capacità di elaborare rapidamente dati provenienti da fonti eterogenee (traffico, utenze, infrastrutture, telecamere) consente ai centri di coordinamento di prendere decisioni informate, ottimizzare l’allocazione delle risorse e gestire l’evacuazione in modo rapido ed efficiente. Ciò salvaguardando non solo le vite, ma anche la continuità dei servizi essenziali urbani. Verso l’interoperabilità nazionale Per sfruttare appieno il potenziale tecnologico, il provvedimento introduce o rafforza la necessità di standard tecnici omogenei per l’acquisizione e la trasmissione dei dati di sicurezza e protezione civile. L’indirizzo normativo è orientato alla smart governance, poiché risolve il problema della frammentazione dei sistemi informativi comunali. Stabilendo protocolli comuni, si agevola non solo lo scambio di informazioni a livello inter-istituzionale, bensì si aprono anche le porte a un mercato più competitivo e standardizzato per le aziende che forniscono soluzioni di sicurezza e monitoraggio urbano. Il Decreto Legge n. 159/2025, in sintesi, non si limita a imporre nuovi obblighi. Definisce un perimetro normativo che legittima e accelera l’investimento in infrastrutture digitali per la sicurezza, trasformando la governance del rischio in un elemento centrale della strategia di evoluzione di ogni città intelligente e resiliente.