Legal La delega non assolve, dirigente condannato per danno erariale nonostante l'incarico al funzionario Laura Biarella 02 November 2025 Italia Delega di funzioni. La sentenza della Corte dei Conti Sezione II Giurisdizionale Centrale d’Appello n. 205/2025 evidenzia le responsabilità amministrative e organizzative cruciali per la governance degli enti locali, con impatti diretti su trasparenza ed efficienza, temi cardine delle smart city. La vicenda riguarda l’ammanco nella riscossione dei diritti di segreteria presso un Ufficio anagrafe comunale, svelando carenze gestionali che sollevano riflessioni sul ruolo della governance digitale e delle procedure amministrative nelle città intelligenti. Governance amministrativa e responsabilità dirigenziale negli enti locali La Corte ha affrontato un contenzioso avviato dalla Procura Regionale della Corte dei Conti per la regione Puglia contro un dirigente dell’Ufficio anagrafe, ritenuto responsabile di un danno erariale di 7.137,77 euro riferito a un mancato riversamento di somme riscosse e non contabilizzate tra il 2015 e il 2020. La controversia si è incentrata sulla gestione economica e sulla mancanza di controlli efficaci nell’ambito della riscossione dei diritti di segreteria per il rilascio dei certificati anagrafici. Il dirigente coinvolto, pur avendo delegato alcune funzioni, è stato ritenuto responsabile nonostante tale delega. La Corte ha ribadito il principio secondo cui la delega amministrativa non esonera dalla responsabilità chi dirige e coordina, il quale è tenuto a un controllo diligente e costante sull’attività dell’ufficio e sull’esercizio dei poteri delegati. Principio di diritto Il dirigente pubblico è direttamente responsabile, in via esclusiva, della correttezza amministrativa, dell’efficienza e dei risultati della gestione dell’ufficio di cui è a capo, in base all’art. 107 del d.lgs. n. 267/2000. La delega conferita ad altro funzionario non esonera il dirigente dalla responsabilità, che include il dovere di controllo, direzione e vigilanza sull’operato del delegato. L’omessa adozione di atti organizzativi, il disinteresse nella gestione finanziaria e il mancato controllo possono configurare una responsabilità per danno erariale. Da qui il conseguente obbligo di risarcimento all’ente pubblico danneggiato. Detta responsabilità si integra pure con la cognizione e tempestività della scoperta del danno ai fini della prescrizione dell’azione risarcitoria. Implicazioni per la governance e smart city Nel contesto della smart city il giudizio evidenzia come la gestione amministrativa trasparente e digitale sia imprescindibile per assicurare efficienza, legalità e fiducia nelle istituzioni. L’assenza di disposizioni organizzative adeguate, di rendicontazioni trasparenti e di controlli puntuali può portare a gravi disfunzioni e a danni economici. Ciò ostacola i principi di una smart city basata su dati affidabili e processi automatizzati. Da qui la necessità di implementare sistemi digitali integrati per la gestione delle risorse e dei flussi finanziari, che agevolino tracciabilità e rendicontazione in tempo reale, riducendo il rischio di errori o irregolarità. Le smart city, infatti, devono coniugare innovazione tech con responsabilità amministrativa per creare ambienti urbani più sicuri, efficienti e trasparenti. Impatti La pronuncia della Corte dei Conti conferma l’importanza di un’attenta organizzazione e vigilanza nel pubblico, essenziali per il buon funzionamento delle smart city. Dirigenti e funzionari pubblici sono chiamati a un impegno costante per garantire la corretta gestione e la responsabilizzazione di tutti i players coinvolti. Il futuro delle città intelligenti passa anche tramite un sistema amministrativo efficiente, che serva da pattern di trasparenza e affidabilità, supportato da tools digitali avanzati e prassi di controllo rigorose. Sentenza della Corte dei Conti, Sezione II Giurisdizionale Centrale d’Appello, n. 205/2025