HumanX Violenza sessuale e consenso, ok alla riforma dalla Camera, ora il testo passa al Senato Laura Biarella 19 November 2025 Il 19 novembre la Camera dei deputati ha approvato la proposta di legge che riscrive l’articolo 609-bis del codice penale, introducendo la nozione di “consenso libero e attuale” negli atti sessuali. Dopo il voto, il testo passa al Senato. La riforma si inserisce in un contesto urbano dove le smart city e le tecnologie di sorveglianza possono contribuire alla prevenzione della violenza nei luoghi pubblici. La riforma del consenso La proposta di legge, presentata dall’on. Boldrini e approvata in Assemblea, riscrive integralmente l’articolo 609-bis del codice penale. Le principali novità: Consenso libero e attuale: diventa l’elemento centrale della fattispecie. Qualsiasi atto sessuale compiuto senza consenso valido integra il reato di violenza sessuale. Tre condotte tipiche: compiere atti sessuali su un’altra persona, farli compiere o farli subire, sempre in assenza di consenso. Cornice edittale invariata: reclusione da 6 a 12 anni, come già previsto dal “codice rosso” del 2019. Violenza sessuale per costrizione: confermata la punibilità quando l’agente costringe con violenza, minaccia o abuso di autorità. Violenza sessuale per induzione: ampliata la previsione, includendo non solo l’abuso di condizioni di inferiorità fisica o psichica, ma anche di “particolare vulnerabilità” (novità della riforma), oltre all’inganno per sostituzione di persona. Attenuante per i casi di minore gravità: mantenuta, con riduzione della pena fino a due terzi. Questa riscrittura recepisce gli orientamenti della Convenzione di Istanbul e della giurisprudenza europea, che impongono la penalizzazione di qualsiasi atto sessuale non consensuale, anche in assenza di resistenza fisica. Il passaggio al Senato Dopo l’approvazione alla Camera il 19 novembre, il testo passa ora al Senato per la seconda fase dell’iter legislativo. La riforma rappresenta un passo decisivo nel rafforzamento della tutela della libertà sessuale e nella lotta alla violenza di genere, con un impatto rilevante anche sul piano culturale e sociale. Sicurezza urbana e smart city La violenza sessuale è un fenomeno che si manifesta anche negli spazi urbani: strade, piazze, mezzi pubblici. In questo contesto, le smart city possono contribuire alla prevenzione grazie a strumenti tecnologici come: Telecamere urbane intelligenti, capaci di rilevare comportamenti anomali e segnalare situazioni di rischio. Illuminazione smart, che riduce le zone buie e aumenta la percezione di sicurezza. Analisi predittiva dei dati urbani, utile per individuare aree a rischio e pianificare interventi mirati. Queste soluzioni non sostituiscono la necessità di un quadro normativo chiaro e di una cultura del consenso, ma possono rafforzare la protezione delle persone nei luoghi pubblici, rendendo le città più sicure e inclusive. La riforma del consenso segna un cambiamento giuridico e culturale di grande rilievo. Parallelamente, le città intelligenti hanno l’opportunità di integrare tecnologie di sorveglianza e prevenzione per rendere gli spazi urbani più sicuri, contribuendo alla lotta contro la violenza di genere.